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Film ideali per Pasqua, una selezione utile questa settimana

Individuiamo insieme i film ideali per Pasqua. In questa settimana santa, in attesa della Pasqua, si ha modo di poter trascorrere più tempo a casa e perché non concedersi qualche film a tema religioso? II mondo hollywoodiano, in tutti questi anni, ha avuto modo di proporre tante pellicole interessanti che parlano proprio di eventi avvenuti nella Bibbia, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Vogliamo, a tal proposito, proporre una selezione di alcune pellicole legate a storie bibliche.

film ideali per Pasqua

Spunti sui film ideali per Pasqua

Può essere interessante assistere ad esempio a “La più grande storia mai raccontata” (1965) di George Stevens, dove viene offerta una visione tradizionale e coerente di Gesù come incarnazione divina. Nonostante la sua natura di kolossal hollywoodiano, il film si distingue per interpretazioni solide, una sceneggiatura ben scritta e rispettosa, una fotografia di alto livello e, soprattutto, per la convincente interpretazione di Cristo da parte di Max von Sydow, elemento cruciale del suo successo.

Altra pellicola di rilievo a tema religioso è “Re dei re” (1961). Diretta da Nicholas Ray, qui il regista racconta la vita di Cristo nel contesto storico della resistenza ebraica al dominio romano. Sebbene Jeffrey Hunter non brilli particolarmente nel ruolo principale, il film vanta interpretazioni efficaci di Siobhan McKenna (Maria), Robert Ryan (Giovanni Battista), Hurd Hatfield (Pilato), Rip Torn (Giuda) e Harry Guardino (Barabba). La sceneggiatura pone l’accento sull’instabilità politica dell’epoca, trattando la narrazione evangelica con riverenza, pur concedendosi una maggiore libertà drammatica che potrebbe non essere accettata da tutti. La classificazione OSV News lo indica come adatto a un pubblico adulto limitato, con contenuti potenzialmente disturbanti.

Restando sul genere più riverente, ritroviamo “La veste” (1953), tratto dal romanzo di Lloyd C. Douglas e diretto da Henry Koster. Il film narra le vicende di un tribuno romano (Richard Burton) che vince la veste di Cristo alla crocifissione e teme il potere dell’indumento, diventando infine un martire cristiano a Roma. Nonostante la sincerità della storia fittizia, la trama e le interpretazioni, che spaziano dalla rigidità all’eccessiva teatralità, risultano drammaticamente poco convincenti, generando più ispirazione nello spettatore che sullo schermo. Sono presenti violenza stilizzata e velati riferimenti sessuali.

Diverso approccio presenta “I dieci comandamenti” (1956) di Cecil B. DeMille, più un veicolo drammatico con un senso storico che una fedele trasposizione biblica. Questa produzione epica offre ricostruzioni spettacolari, effetti tecnici eccellenti e un cast stellare che include Charlton Heston nel ruolo di Mosè, Yul Brynner, Anne Baxter ed Edward G. Robinson.

Non potevamo infine non menzionare lo storico film di Mel Gibson, “La passione di Cristo” (2004), in cui viene mostrata una visione intensa e straziante delle ultime ore di Gesù (Jim Caviezel). Concentrandosi sulla sofferenza fisica e spirituale, la narrazione, pur familiare, è trasformata dalla crudezza visiva e dal realismo estremo nella rappresentazione della Via Crucis. La messa in scena, la fedeltà all’aramaico e al latino e la potenza emotiva delle immagini rendono questo dramma biblico controverso ma profondamente toccante.

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