Oltre all’impegno con la maternità (il parto è previsto per Gennaio) e con Verdetto Finale, Veronica Maya è impegnata anche con la 54° edizione dello Zecchino D’oro, che conduce per il secondo anno consecutivo con Pino Insegno. L’abbiamo contattata per un’intervista.
Sei tornata, per il secondo anno consecutivo alla guida de Lo zecchino d’oro al fianco di Pino Insegno. Squadra che vince non si cambia?
Si sente il vantaggio di aver già lavorato con questa squadra anche lo scorso anno e su quella scia è stato più facile costruire quest’edizione. Siamo più sereni e gli ascolti delle prime puntate ci hanno fatto molto piacere. Io e Pino ci conosciamo da dieci anni, quando ancora lavoravo a teatro e non avevo mai messo piede in tv. Questo profondo affetto e questa amicizia ci aiuta nell’ambito di un programma come Lo zecchino d’oro che, al di là delle canzoni, è un working progress in diretta. Siamo tranquilli di fare un prodotto di qualità per i bambini.
Ti aspettavi la riconferma per il sesto anno consecutivo?
Ci speravo perché c’è un affetto sincero tra me e questo programma che mi ha portato tantissima fortuna in termini professionali e affettivi. In questo mestiere poter contare su dei rapporti umani è una fortuna rara: l’Antoniano è un’isola felice, qualcosa di lontano da tutti gli altri studi televisivi. Si è instaurato un rapporto di continuità, considerando che conduco anche le audizioni in estate. Quindi incontro i bambini molti mesi prima, conosco le loro famiglie e vedo i percorsi personali di ogniuno. Quest’anno speravo ancora di più nella riconferma perché ho un piccolo zecchino d’oro che cresce dentro di me (ride, ndr), che sente questa energia e questo “rumore della felicità”. Lui reagisce moltissimo: questa settimana l’ho sentito molto più forte.
Nonostante la tv sia invasa dai baby talent show, come Io Canto e Ti lascio una canzone, Lo zecchino continua ad avere un grande successo. Qual’è il segreto?
Malgrado i tanti baby talent show, lo Zecchino è l’unico programma dove i bambini fanno i bambini e non gli adulti. Ci sono tanti bambini in televisione che cantano di emozioni che neanche possono conoscere. Lo Zecchino ridona ai bambini la loro infanzia.
Non c’è il rischio di creare false ambizioni?
Assolutamente no. I nostri bambini, finita la settimana dello Zecchino, ritornano alla vita di tutti i giorni e alla loro scuola, portandosi nel cuore questa bellissima esperienza. Non parlano di agenti, date e spettacoli. Non hanno genitori che li spingono e promuovono. Va rispettata la loro dimensione infantile e il loro linguaggio. Lo zecchino non è un talent show, ma un gioco cucito intorno ai bambini e alla loro dimensione.
Parlavi di canzoni: come descriveresti quelle dello Zecchino?
Non sono solo canzonette. Se non ci limitiamo a cantichiarle, ma se leggiamo i testi, ci possiamo accorgere che hanno una lettura molto più profonda di quello che può sembrare. Ci sono le canzoni più ludiche, altre più didattiche ma tutte hanno un contenuto morale e messaggi importanti al loro interno. Le canzoni dello Zecchino, non a caso, attraversano i confini dell’Italia e vengono usate per imparare l’italiano negli altri paesi. Sono un grande patrimonio per la società e non esagero se dico anche per l’umanità perché Lo zecchino è stato riconosciuto patrimonio dell’Unesco.
A proposito di canzoni. Una delle novità di quest’anno è il progetto Adotta una canzone.
E’ un’iniziativa molto carina. Ci sono diversi padrini e madrine legati al mondo della cultura, dello sport, amici dello Zecchino che hanno preso in adozione una canzone e ne fanno da testimonial. E’ una maniera giocosa per coinvolgere i grandi nel mondo dei bambini. Il grande si deve rimettere in gioco per adattarsi all’aria dello Zecchino.
Come ti trovi nel mondo dei bambini?
Come a casa (ride, ndr). Ormai sono sei anni, quindi c’è familiarità e fiducia reciproca. Conosco la filosofia dell’Antoniano. Per me è una boccata d’aria e di adrenalina. Sento che mi sta facendo bene all’umore e fisicamente per la gravidanza. La mamma è contenta e di conseguenza anche il piccolo nella pancia lo è.
Riesci a coinciliare la maternità con gli impegni del programma?
Per ora sta andando tutto bene. Sono stata molto fortunata, con una gravidanza senza effetti collaterali. Mi sono presa soltanto le cose belle (ride, ndr). Ha contato tantissimo il fattore psicologico e lo stare in armonia con il mio partner, Marco, che mi aiutato ad accettare e metabolizzare i cambiamenti. E’ chiaro che se avessi avuto un minimo di problematica, sarei stata la prima a fare un passo indietro sia con Lo zecchino che con Verdetto. Però sono programmi compatibili con la gravidanza. D’altronde mancano ancora due mesi al parto.
Sei soddisfatta degli ascolti di Verdetto Finale nella nuova fascia oraria?
Abbiamo centrato e superato gli obiettivi della rete. Verdetto si sta ritagliando il suo spazio e stiamo totalizzando 3 punti di share in più rispetto al programma che andava in onda in questa fascia lo scorso anno. Quindi c’è grande soddisfazione da parte di tutti. E’ chiaro che sono ascolti inferiori a quelli che totalizza la De Filippi, ma ci stiamo difendendo con grande dignità.
Sarai sostituita da Tiberio Timberi…
Tiberio mi sostuirà per un mese e mezzo a partire dal primo Gennaio. E’ una sostituzione tecnica, visto che a metà febbraio tornerò. Sono contenta che l’azienda mi abbia tutelata in questo senso in modo da farmi vivere la gravidanza con grande tranquillità.
Lo Zecchino d’oro va in onda tutti i pomeriggi alle ore 17 fino al 19 Novembre, quando sarà proclamata la canzone vincitrice.