Se siete fan della serie tv del web Freaks, Il Giornale ha realizzato un intervista a uno dei creatori e attori della serie Claudio Di Biagio, che ha parlato a grandi linee di come si è evoluta l’avventura sul web.
Da una serie realizzata solamente con duemila euro, ne è uscito fuori un fenomeno di massa, difatti il telefilm è stato visto, e stiamo parlando della prima stagione, da una miriade di gente: cinquemilioni di visualizzazioni su Youtube, quarantamila commenti, tre milioni su Facebook, 45 mila fan e 150 mila visitatori sul sito.
La seconda stagione ha come ideatori e protagonisti gli stessi della prima, ossia Claudio Di Biagio, Guglielmo Scilla, Matteo Bruno, Giampaolo Speziale … e proprio Di Biagio, parlando di come è cominciata l’avventura sul web ha detto:
Tra me e me mi chiedevo: ma perché gli alieni sbarcano sempre a New York e mai a Roma? Perché gli americani hanno i superpoteri e a Roma sono tutti sfigati? Insomma, non ero proprio soddisfatto di quello che mi propinava la tv
Parlando della produzione della serie, Di Biagio ha spiegato che il 90% è stata prodotta da loro con parenti ed amici, ed ha aggiunto che:
Il web, risorsa molto economica, è stato essenziale prima, durante e dopo le riprese, l’aver trasmesso solo online ci ha permesso di avere un rapporto diretto con gli spettatori: quelli che vedono Freaks se ne sentivano anche proprietari e ci davano suggerimenti di cui tenevamo conto nelle riprese successive. E ricordo che i dati d’ascolto della tv non sono veri, quelli del web si, sul web i telefilm hanno successo per meritocrazia.
Di Biagio spiega che nella seconda stagione verranno risolte molte cose lasciate in sospeso nella prima, e poi aggiunge che:
A livello autoriale saremo sempre noi 4. Ci sarà uno sviluppo dei contenuti: dalla confusione adolescenziale ci sposteremo ai primi no che si ricevono quando si comincia a vivere in un ambiente non protetto, come il mondo del lavoro. Arrivano i cattivi, insomma.
Infine, parlando dei superpoteri, Di Biagio ha detto che:
quelli non mancheranno mai, come da tradizione americana. Il bello è che finalmente sono sbarcati in italia.