I personaggi del Grande Fratello 11 non sono gli unici autorizzati a discutere in pubblica piazza delle proprie pene d’amore. Oggi, infatti, è stato il turno anche di Melissa Satta, lasciata dal suo fidanzato Christian Vieri, in bizzarro modo ossia attraverso un comunicato stampa.
L’intervista “cuore a cuore” ,tanto cara a Barbara D’Urso, rilasciata, però, a Federica Panicucci ha mostrato Melissa, ovviamente desiderosa di raccontarsi sia per quanto riguarda la sfera pubblica che privata, anche se il discorso non poteva non scivolare sulla rottura del suo fidanzamento.
Pur sforzandosi, Melissa, sul finale, non regge e si lascia andare a qualche lacrima ma nessun atteggiamento nichilista esplicito: la vita non finisce qui e l’ex velina lo ribadisce più volte. Il re del gossip, Gabriele Parpiglia, lancia il suo giudizio insindacabile: Melissa, da questa storia, ne esce più che rafforzata.
Melissa ha parlato, oltre che delle sue pene d’amore, anche degli inizi della sua carriera e delle sue prime esperienze lavorative in televisione:
Ho fatto il liceo classico e poi mi sono trasferita a Milano per l’Università che purtroppo non ho finito per le opportunità lavorative che ho accettato quando mi sono detta: “Non posso non provarci!”. L’anno scorso sono stata tentata di riscrivermi ma poi ho deciso di ripartire per New York perché penso che a 25 anni posso fare ancora tanto, basta volerlo e mettersi d’impegno. Il mio successo è nato tutto per caso, ho conosciuto un po’ di persone e ho fatto il primo provino con Teo Mammucari, che vedendomi un po’ “peperina”, mi aveva fatto un contratto a puntata. Poi sono approdata a “Striscia la notizia” per ben tre anni.
Le nuove vesti di moralizzatore che ha assunto Antonio Ricci ultimamente, pronto a tutto per difendere le sue veline, sono state anche un altro argomento di conversazione per Melissa che, a riguardo, ha affermato:
Le veline sono ragazze privilegiate perché possono entrare nel mondo dello spettacolo nella maniera più pulita possibile. Antonio Ricci ci ha insegnato la professionalità e il rispetto per chi lavora, innanzitutto per l’enorme gruppo che 24 h su 24 lavora a “Striscia”. Io e Thais eravamo complici ma c’era una sana rivalità, entrambe volevamo farcela e dare il meglio, questo ci ha aiutato.