Il sondaggio di AOL sulle serie televisive ha dato risultati decisamente esplicativi per quello che riguarda il rapporto tra la serie televisiva e l’americano medio, che più che medio, è l’americano appassionato di serie televisive.
Risultato prevedibile per l’aspettativa rispetto a CSI, e l’ormai prossimo addio di Gil Grissom. Sappiamo bene quanto gli americani siano legati da un affetto quasi parentale a CSI, e una buona parte di loro, un 37 % decisamente significativo, ha reagito come un figlio impulsivo: abbandonerà la serie di punto in bianco.
Un altro 41 %, l’altra grossa fetta, non si esprime, manifestando una maggiore prudenza, e ha deciso di aspettare di vedere se Laurence Fishburne sarà all’altezza delle aspettative. Quest’ultima posizione è più che comprensibile, la prima invece è preoccupante. Se ci pensate, il 37 % è una fetta mostruosa dello share.
Io faccio parte del sereno 22%, quelli che pensano che i membri dei cast vanno e vengono. Grissom era un macigno, ma tutto scorre! L’importanza è mantenere viva la speranza e un atteggiamento aperto verso il cambiamento.
La classifica delle serie pià promettenti riserva qualche sorpresa: The Mentalist è al primo posto conquistandosi un buon 37%, seguito, in ordine, da Eleventh Hour, Fringe, Life on Mars, Privileged, e Crusoe.
Alla domanda – più che lecita – relativa a Heroes, su quale sia il miglior modo per salvare la serie, la maggior parte delle persone ha affermato di ritenere necessario smettere di mettere in pericolo il mondo. Interessante posizione quella del 21%, che comprende coloro che ritengono risolutiva la morte di almeno tre personaggi.
Dexter è considerata la migliore serie via cavo, e io concordo pienamente. Quotazioni decisamente in discesa, in ordine, per Knight Rider, 90210, Kath & Kim, Worst Week, My Own Worst Enemy e Fringe, che all’inizio sembrava promettere molto bene.