Domani sera su Raiuno, va in onda In nome del figlio, la vera, drammatica e avvincente storia del piccolo Gianluca Sciortino, finito in coma e risvegliatosi quaranta giorni dopo ascoltando una canzone del suo cantante preferito, Antonello Venditti.
Il film tv, prodotto da Rai Fiction, in collaborazione con la Dauphine, diretto da Alberto Simone, che l’ha realizzato insieme a Roberta Manfredi, annovera nel cast Lorenza Indovina, David Coco, Renato Quattordio Dolhacaray, Giuseppe Battiston e Alessandra Costanzo.
La storia è ambientata a Roma: Gianluca è un bambino pieno di vita di dieci anni, amato dalla madre casalinga, che ha rinunciato alla carriera da medico per dedicarsi alla famiglia e dal padre, Pino, un manager musicale.
Il 9 novembre del 1992 Gianluca va a scuola, accompagnato dalla madre, ma dopo qualche minuto si sente male. In infermeria, decidono di chiamare un ambulanza per portarlo subito in ospedale: la rottura di un angioma ha provocato una emoraggia celebrale devastante, che lo manda in coma.
I medici non danno speranza alla famiglia, tanto da consigliare loro il distacco. Qualcuno, però, come il dottor Crisanti, spiega che c’è pure la possibilità remota di salvare il piccolo, ma questi rimarrebbe un vegetale.
Gerarda non ci sta e veglia ogni momento che le è consentito sul suo piccolo tesoro e cerca in tutti i modi di far reagire il bambino (anche il più piccolo cambiamento di stato per lei è una vittoria): per questo decide di registrargli audiocassette che ripropongano i suoni e i rumori della casa, la voce dei compagni di classe e del suo allenatore di calcio e tanta musica, quella a cui Gianluca è legato sin da piccolissimo.
Passano i giorni e le speranze si mescolano con la tremenda realtà: la donna è stremata e può sfogare la sua disperazione solo con la sua famiglia e Teresa, un’altra donna che condivide lo stesso dramma e che cerca in tutti i modi di farle coraggio, anche se sembra tutto ormai perduto.
La notte di Natale accade il miracolo: Gerarda pensa di far ascoltare a Gianluca il concerto dell’amico di famiglia Antonello Venditti, di cui il bambino va pazzo, in particolare per la canzone Dimmelo tu cos’è. Quelle poche parole, in un attimo vengono pronunciate dal bambino: Gianluca si è risvegliato e, dopo aver vissuto quell’incubo, il protagonista della storia, oggi, vive la vita di un comune ventiseienne.
Gianluca Sciortino, vedendo il film, ha detto:
Questo film mi ha lasciato letteralmente senza fiato, rievocando quei momenti fortemente emotivi nel ricordare la drammaticità di quegli eventi che ho vissuto. Straordinaria l’interpretazione di Lorenza nel descrivere, impersonare, il carattere di mia madre, nella sua fermezza, forza e costanza con le quali poi mi ha salvato. Bravissimo Davide Coco che, pur non essendo ancora divenuto padre nella realtà, si è immedesimato perfettamente nella personalità di un padre come il mio, nella sua apprensione e iperprotettività verso me che sono il figlio.
Gerarda e Pino Sciortino hanno aggiunto, oltre ai ringraziamenti d’obbligo:
La musica è stata davvero importante nella nostra storia; infatti è stata l’unica e sola amica di Gianluca durante il lungo e doloroso calvario della riabilitazione. All’inizio c’erano tanti amici; poi, proprio quando aveva bisogno davvero degli amici, è rimasto da solo. La ricerca e l’ascolto di brani del passato, che potessero fargli dimenticare la sofferenza del presente, lo ha portato ad avere una cultura musicale attraverso la quale oggi cerca di esprimere le sue emozioni. Il dolore, la solitudine, i silenzi di nostro figlio hanno portato noi a soffrire due volte: per noi e per lui. Se tutto ciò, attraverso questo film, potrà essere una cosa propositiva per gli altri, ne saremo estremamente gratificati.
Se volete assistere anche voi all’umana storia di una famiglia, che ha voluto crederci e lottare, l’appuntamento è domani sera alle 21.30 su Raiuno.
Mi chiamo Susanna, sono madre di un figlio di 16 anni e sono di Cremona. Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere alla visione del film “In nome del figlio”, una storia davvero molto commovente ed emozionante nello stesso tempo, interpretata in maniera eccellente dai protagonisti che mi hanno saputo trasmettere in maniera reale il dolore, la forza, la disperazione e la speranza che si provano quando hai un figlio gravemente malato come Gianluca.La madre Gerarda, non ha mai perso la speranza e ha continuato a lottare nonostante le controversie con i medici. Che donna meravigliosa! Il padre, al momento fragile ed incredulo sul fatto che il figlio potesse guarire, si è poi aggrappato a quella speranza nella quale la madre ha sempre creduto e che le ha dato quella forza di cui aveva bisogno Gianluca.
Ringrazio la RAI per aver trasmesso un film cosi colmo di valori, di sentimenti, di amore, di dolore ma anche di senso per la vita, una vita che sembra lasciarci da un momento all’altro ma che rinasce per dimostrarci che qualcuno da lassu’ veglia sempre su di noi e ci ama.
Susanna
senta ho tanto sentito parlare di questa storia di Gianluca Sciortino, per favore ho bisogno di vedere questa storia ,fatemi sapere come fare? se lo rimandate a rai international ,ma mi fate sapere quando, ho lo comprerei il dvd se mi dite dove lo posso comprare per favore!!! grazie tanto.Rocco