Da questa sera alle 21.00 su FX torna C’è sempre il sole a Philadelphia (It’s always sunny in Philadelphia): la serie americana, ideata e prodotta da Rob McElhenney (che interpreta Mac), Glenn Howerton (Dennis) e Charlie Day (Charlie), andrà in onda in prima visione tv, con la nuova e divertente sesta stagione composta da 13 episodi.
Come per le precedenti stagioni i personaggi saranno i 4 amici di Philadelphia gestori del Paddy’s Pub (di origine irlandese) un pub della periferia di Philadelphia con pochi clienti. Mac, Charlie, i fratelli Dennis e Dee (Kaitlin Olson) ed il padre (anche se in realtà non lo è) Frank (Danny De Vito), continuano a dare spettacolo con le loro strambe idee, da quelle per fare guadagnare il pub mettendo su esagerate feste e festini (che come sempre vanno a loro sfavore), a quelle che prevedono la caccia alle persone emarginate e truffare il prossimo.
In questa sesta stagione le cose non cambiano di certo, anzi, dopo le prese in giro ai cinesi, ebrei, italiani, e afro americani, il gruppetto continua imperterrito a vivere la vita in maniera fuori dal normale, calpestando tutto e tutti, inveendo contro gli emarginati, prendendo in giro i disabili e truffando le persone.
Mac, nella prima puntata, si darà da fare per difendere la sacralità del matrimonio schierandosi contro la popolazione gay, poi saremmo spettatori delle nuove idee del gruppetto per far guadagnare qualche dollari in più al Puddy’s Pub, inoltre Frank, Dennis e Dee metteranno su internet un podcast con le loro chiacchiere da bar, acquisteranno una barca, e Charlie per combattere il tremendo caldo cercherà in tutti i modi di mettere a posto una vecchia piscina abbandonata. L’obbiettivo comune del gruppo in questa sesta stagione sarà quello di scoprire chi è realmente il padre del figlio di Dee.
Come sempre non mancheranno le alzate d’ingegno di Frank, pronto a tutto pur di fare soldi, le finte analisi di coscienza da parte di Dee, gli attacchi omofobi e violenti di Mac, le battute inutili e le situazioni imbarazzanti di Dennis e le alzate d’ingegno, sempre mal riuscite di Charlie.