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La Corrida di Corrado a casa di Flavio Insinna

Terzo appuntamento del 2011 con Riccardo Cresci: il giornalista, volto giovane noto al pubblico di Sky Tg 24, quest’anno apre la settimana televisiva di Cinetivu. Oggi Riccardo torna a parlare de La Corrida che sabato sera ha seguito personalmente in studio.

A me è piaciuta… La Corrida e i suoi dilettanti l’ho trovati simpatici e divertenti, a volte un po’ esageratamente macchiette nel loro genere, ma sempre piacevoli e mai volgari. Sabato sera ero seduto in prima fila tra le nuove comode poltrone di uno studio Elios dalla magnificenza del vero sabato sera, completamente rinnovato, guardavo in alto e mi sentivo accolto, avvolto nel calore di un grande successo, l’ennesimo. Finalmente uno studio coinvolgente, con tanto di passerella luminosa, lo stile ricorda quello di un’arena dell’antica Roma mischiato al sentiero luminoso di un Boeing 737, dai toni fastosi e moderni. I concorrenti conquistano la scena in questa edizione, molto più degli anni passati, in cantina il balletto del pubblico e maggiore spazio alle vite, al vissuto personale di ogni dilettante dove si trova posto anche per la commozione. Un Reality Corrida, ma in fondo è sempre stato il primo reality della storia.

Due piani di balconate gremite da spettatori urlanti, muniti di piatti e coperchi, luci e immagini scorrevoli multimediali per i grandi video alle spalle dell’orchestra. Un’orchestra di tutto rispetto, il Maestro Pintucci ha ereditato un pesante cambio della guardia, tutti ricordano ancora troppo bene la figura del Maestro Pregadio a dirigere gli orchestrali, i più grandicelli rivedono le ombre di Corrado aleggiare nello studio, i più piccoli invece la figura piazzata del buon Gerry Nazionale.

Corrida un po’ lunga sabato sera, ma decisamente frizzante e scorrevole, tutto molto fluido anche per chi assisteva in studio, ritmi serrati, velocità d’azione, grande studio ed impegno di tutti, attenzione per i minimi dettagli dagli autori ai conduttori, dai concorrenti ai ballerini. Questa edizione sicuramente verrà ricordata per il restyling, per la sua organizzazione, per l’affiatamento del gruppo, per il cuore del conduttore, per la semplicità della valletta, la professionalità del gruppo di ballo, l’attenzione degli autori, la prontezza dell’orchestra, la spontaneità dei dilettanti. Seppur fossi già partito con tutte le buone intenzioni verso queste edizione, non mi sono dovuto ricredere, capisco che a molti già sono comparse le prime carie ai denti, i miei elogi potranno comparire come miele dispensato al popolo, ma non è così, credetemi. Certo, l’affetto personale nelle mie parole emerge, Corrado è ancora oggi il Maestro più grande per la televisione Italiana e proprio ieri mentre ascoltavo i jingle di presentazione di ogni dilettante, immaginavo lo sgabello dove era solito sedersi. Scendevano i concorrenti, l’orchestra suonava e ancora oggi a distanza di tanti anni quello sgabello era sempre lì, nell’immaginario, ma c’era. Una sensazione strana, ma Flavio Insinna ha fatto di tutto per ricordarla, dallo smoking delle grandi occasioni, utilizzato sempre da Corrado durante la sua Corrida, al “Non finisce qui!”, motto storico della trasmissione. In questa edizione più che nelle altre c’è una rievocazione delle edizioni di Corrado, come se si fosse saltato di colpo il gap generazionale Gerry Scotti riappropriandosi delle peculiarità Corradiane. Con questo non sto affermando La Corrida di Corrado ricopiata da Flavio Insinna, ma semplicemente riadattata ai giorni nostri.

Ecco come un format vincente può continuare a far successo nonostante gli anni in più, una trasmissione che può non invecchiare mai se veramente si riesce a regalare energia e nuovi stimoli come se fosse la prima volta. Flavio Insinna però mi ha colpito davvero, se ne sono dette tante sul suo conto, non lo conosco e non posso giudicare, ma a me ha colpito positivamente. Flavio riesce ad accomodare un po’ tutti quanti, il suo stile da bravo ragazzo casalingo, educato e un po’ caciarone, fa di lui un buon showman. Insinna è riuscito a concentrare educazione, rispetto, allegria, divertimento, capacità, professionalità e generosità verso ogni singola persona presente in quello studio, non si è mai rifiutato di fare una foto, non ha mai smesso di ringraziare tutti, tecnici compresi, denudando il suo calore verso il pubblico emozionandosi e non solo durante qualche esibizione, ma anche nei break pubblicitari. Antonella Elia è una spalla autoironica e spiritosa, direi in linea con l’esuberanza del nuovo “Torero”, un tuffo nel passato che non ha fatto poi tanto male, è vero, una valletta un po’ cresciuta, toglie spazio ai giovani in tivù, ma almeno non si prende troppo sul serio e ci strappa anche un sorriso.

E’ più sconsolante vedere showgirls un po’ datate che ancora credono di essere ventenni, piuttosto di osservare un’Antonella Elia al passo con i tempi, sempre fuori da ogni contesto razionale, costantemente sopra le nuvole e vittima del personaggio di se stessa. Diverte, fa sorridere, chi se ne frega se poi c’è o ci fa, non è essenziale capire per vedere uno spettacolo, oca o cigno, stupida o non, senza cervello o con, ma perché dobbiamo per forza giudicare? Non è chiamata certo a parlare di Aristotele o di Dante e Ariosto, Antonella Elia ha riportato sana allegria e spensieratezza al programma. Chi lavora tutta una settimana ha bisogno di svagarsi, di riposarsi e di lasciarsi alle spalle tutte le magagne della vita accumulate, una trasmissione come La Corrida quest’anno, più degli anni passati, ci fa ricordare questa citazione: “E se c’è stato uno scemo del paese, m’ha insegnato, non sapete quanto, a sorridere e non aver pretese”. Corrado così concluse la sua esperienza a La Corrida nel 1997 e sabato sera, dopo ben quattordici anni dalla sua ultima puntata, ancora si sentivano echeggiare quelle parole.

Cresci con Riccardo continua…

3 commenti su “La Corrida di Corrado a casa di Flavio Insinna”

  1. caro flavio mi piacerebe se tu potesi dare un saluto mio genetori ce tropo loro ano morti incidente 33 ani loro nome devid e viktoria. mio nome emoke jennifer.vivo a teramo 10 ani. april 1 ce mio comple ano . vorei ricordare loro.

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  2. vorei tanto andare la corida . flavio come devo fare. antonela ti prego aiuta. a meno noi dona saimo piu forte dei omini.

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  3. vorei slutare teramo. mio socero di egidio gabriel ce piace inter. la molie tanzi lucia. ce vene da vila lempa. ce manca la sorela. tutti ce ascoltano teramo la corida.

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