Inebriati dall’atmosfera festiva che si comincia a respirare in questi giorni in vista del santo Natale, proviamo ad essere un minimo più ottimisti nei confronti del mezzo televisivo e dei suoi contenuti. Col passare degli anni la tv ha assunto sempre più le fattezze di un supermercato dove la gente si ritrova ad acquistare la medesima merce scadente in mancanza di qualcosa di alternativo, anzi con il rischio che alcuni prodotti disponibili fino al giorno prima, divengano introvabili dal successivo.
La tv della propaganda vorrebbe propinare al suo pubblico, “regali” ben confezionati, infiocchettati e profumati proprio come le strenne natalizie ma dai contenuti discutibili, partendo dal presupposto che lo spettatore vive alla giornata accontentandosi dei pietosi spettacoli a cui è costretto, in mancanza di altro, ad assistere. Cosi può capitare che una fiction di infima qualità ma dai protagonisti bellocci, stile Gabriel Garko per intenderci, riscuota un successo oltre le aspettative e il protagonista in una recente intervista dichiari senza mezzi termini d’essere subissato dalle proposte di lavoro: speriamo che sappia selezionare meglio i copioni che si accatastano sulla scrivania.
Eppure pare di scorgere un bagliore di luce in fondo al tunnel, per il momento appena accennato, ma che potrebbe costituire il prodromo di una tv svincolata sia pure in parte dalle logiche commerciali dando semmai sfogo alla creatività che dovrebbe essere alla base di ogni progetto artistico. Sarebbe bello che i produttori televisivi tornassero ad investire sulle idee, liberandosi dalle paure preconcette di flop catastrofici con inevitabili perdite di denaro. I recenti successi di Vieni via con me con punte di quasi dieci milioni di telespettatori e il trionfale ritorno in prima serata della commedia con Filumena Marturano di Massimo Ranieri, sono la conferma che tra tanta merce avariata nei discount televisivi il pubblico è in grado di riconoscere sugli scaffali anche prodotti di qualità.
Speriamo che finalmente ci sia un inversione di tendenza, ma considerate le difficoltà oggettive in cui sono stati costretti a muoversi Fabio Fazio e soci, c’è da giurare che il cammino in questa direzione sia ancora molto lungo, se non altro abbiamo avuto la conferma che il pubblico di lobotomizzati che ogni lunedì sera si ostina a vedere il Grande Fratello, non ha la paventata capacità di reazione di un citofono, ma al momento opportuno trovi la forza di cambiare canale per seguire i monologhi di Roberto Saviano. Siamo solo all’inizio dicevamo, sta a noi fare in modo che quei pochi esempi di vera televisione non restino isolati.