Quinto appuntamento dell’anno con le riflessioni di Riccardo Cresci: il giornalista, volto giovane noto al pubblico di Sky Tg 24, quest’anno apre la settimana televisiva di Cinetivu. Oggi Riccardo ci parla del ritrono di Per un pugno di libri e dell’avvento del Grande Fratello 11.
Senza giocare a fare il moralista, però che bello riuscire a vedere in tivù ancora qualcosa di pulito, capace di essere seguito senza ricorrere a risse mediatiche fisiche e verbali o correndo in circolo sotto il tendone di un circo televisivo sempre più imponente.
Sì, perché non si direbbe, ma esiste una porzioncina, una piccola fetta dell’ enorme torta nuziale televisiva, abilitata a risvegliare i nostri neuroni più addormentati, in effetti è un pezzettino misero, ma la televisione urlata non è ancora Regina al cento per cento. Trasmissioni in grado di farci sentire intorno ad un tavolo, pronti a giocare tra amici, senza trucchi, ma solo facendo amicizia con il puro divertimento di chi vuole stare in convivialità, facendosi due semplici risate, beh, esistono ancora.
Neri Marcorè, attore e conduttore televisivo, ogni domenica, riesce a regalare sulla terza rete Rai uno strano clima di festa Natalizia, poco presente nella televisione italiana odierna, facendo gareggiare ragazzi di differenti scuole d’Italia a prove di cultura generale. “Per un pugno di libri” sfida un altro tipo di tivù, quella attuale, più vicina al cazzeggio e alla quasi nullità argomentativa. I promo a catena che serpeggiano durante le pause pubblicitarie di Canale 5, ci ricordano che stasera partirà l’undicesima edizione di “Grande Fratello”, ecco pronte le nuove schiere di concorrenti assetati di successo, speranzosi in quel ribaltone sociale, monetario e di notorietà tanto attesa e desiderata.
La differenza tra una sfida di scolaresche a suon di libri e una sfida tra concorrenti di un reality rimane veramente netta, sarebbe come immaginare il duello della Signora cultura generale, contrapposta ad una semicultura di recente acquisizione. Sono due mondi diversi che si affacciano nel panorama televisivo Italiano, dividendo gruppi sociali, target di riferimento e pubblico da casa. Visto con una lente di ingrandimento, può sembrare a tratti anacronistico il programma culturale capeggiato da Neri Marcorè, soprattutto se affiancato ad un orizzonte tivù che fa il verso alla conquista del sapere e della conoscenza approfondita di fatti e vissuti.
Divertenti ed interessanti però, risultano le domande proposte ai giovani concorrenti per accaparrarsi il proprio punto squadra identificato in un libro, ma quanti ragazzi oggi leggono realmente tanti libri e conoscono maggiormente un autore di romanzi rispetto ad un concorrente di qualsiasi reality show? Boh, non c’è una vera risposta esaustiva, ognuno guarda ciò che più desidera, ma il clima che si respira nella trasmissione di Marcorè a me piace, è senza pretese, si gioca, si impara, si consiglia, si istruisce, nulla è patinato, tutto è quel che sembra. Certo, gli ascolti saranno relegati ai lettori più appassionati o al telespettatore più attento culturalmente, ma per fortuna che esistono programmi così. Una valida alternativa che sembra voler rispondere ad un Regno tv sempre più infestato da nuovi e pericolosi fantasmi televisivi, pronti a replicarsi durante i più cupi pomeriggi domenicali, ma non solo… La mia sensazione è che per ora non ci sarà libro che tenga, l’occhio vigile del Grande Fratello è già di nuovo tra noi, avrà la meglio, continuerà e riuscirà a condizionarci nella nostra personale guerra dei mondi anche quest’anno!
Cresci con Riccardo continua…