La questione digital key torna ad arroventare il clima già agitato tra Sky e i diretti concorrenti Rai e Mediaset. E’ di queste ore la notizia che la Direzione Generale di Viale Mazzini, agirà in giudizio contro Sky proprio per la nota vicenda della “chiavetta” su incarico specifico del direttore, affidato alla Direzioni Affari Legali e Societari che sarà affiancata da un prestigioso professionista del settore. Così mentre il colosso satellitare prepara l’ennesima iniziativa finalizzata alla conquista di nuovi abbonati con la messa in onda il prossimo 3 ottobre della prima trasmissione italiana in 3D, riaffiorano i dissapori tra aziende televisive già sorti circa un anno fa quando Sky annunciò l’arrivo di questo escamotage tecnico che consente la visione dei canali sul digitale terrestre in chiaro direttamente attraverso il decoder satellitare. La digital key, per funzionare, deve essere inserita nel decoder Sky, purché sia ad alta definizione (Sky HD e MySky HD), oppure a definizione standard ma di tipo MySky, unici modelli ad avere la porta USB dove collegare la “chiavetta“.
Nel novembre scorso Mediaset presenta un esposto all’Autorità Antitrust in relazione alla digital key perché contraria alla normativa comunitaria e nazionale in materia di concorrenza mentre la Rai nella persona del dg Mauro Masi sul punto di non rinnovare, come poi avviene, il contratto con il marchio del gruppo New Corp apprende con malcelato disappunto l’annuncio che presto sarebbe stato adottato l’ingegnoso sistema. “Non vi è, né vi può essere, alcuna relazione tra la scelta industriale e strategica dell’azienda di non rinnovare il contratto con Sky e la possibilità che quest’ultima consenta, con le modalità presentate, la visione del digitale terrestre“. Dichiara a suo tempo il dg Masi, il quale però qualche mese più tardi dimostra d’essersela legata al dito.
Poco tempo dopo Rai e Mediaset assieme a Telecom Italia Media danno vita al progetto satellitare Tivù Sat con la messa in onda in chiaro, sull’apposita piattaforma, di tutti i canali dei relativi marchi che va a coincidere con il criptaggio in alcune fasce orarie di trasmissioni offerte sui canali ancora presenti su Sky. Mediaset in particolare trasmette al posto delle proprie produzioni uno spot che invita i telespettatori a sintonizzarsi su Tivù Sat. Uno fra i tanti motivi che di recente hanno contribuito al confronto sempre più aspro tra il marchio del Biscione e Sky a cui va ad aggiungersi la possibilità per quest’ultimo, dopo il placet dell’Ue, di partecipare alla gara per l’assegnazione di un multiplex sul dtt. Ora è la Rai a lanciare l’offensiva contro l’azienda di Rupert Murdoch per una guerra ormai senza esclusione di colpi.