Mercoledi 1 Ottobre torna su Canele 5, alle 21.10, Crimini Bianchi, con due nuovi episodi ricchi di suspence e di medici scarsamente professionali. Mi sembra di aver notato alcuni cambiamenti rispetto ai primi due episodi.
Crimini Bianchi fa ancora parlare di sè. Le polemiche continuano, e si sovrappongono voci su voci che si esprimono sulla legittimità o meno di rappresentare determinati aspetti della nosra sanità.
La fiction, in ogni caso, è in onda, e i nostri eroi cominciano a prendere confidenza e a muovere i primi passi nel complesso territorio della malasanità.
Luca (Daniele Pecci) e il resto della compagnia sono alle prese, stavolta, con due casi piuttosto ostici da affrontare; ognuno di queste complesse situazioni sarà il pretesto per approfondire i compromessi che i protagonisti hanno stabilito con la propria vita, quasi completamente professionale.
Il titolo del primo episodio di oggi è Il virus dell’impiccato. Si verifica una strana serie di morti per epatite. Due sono un caso, di più sono un pretresto per chiamare in causa l’associazione dei nostri impavidi Francesca (Christiane Filangeri), Claudio (Ricky Memphis) e Luca.
L’associazione, ricordiamo, ha lo scopo di assumere le parti delle famiglie delle vittime. Il reparto viene momentaneamente chiuso, e subito il dito viene puntato sul primario, indagato per omicidio colposo.
Luca si mette all’opera, e la facenda è più spigolosa del previsto; il fatto che tutti ce l’abbiano col primario è legato ad alcune spregiudicate sperimentazioni effettuate in passato dallo stesso.
Luca però nutre una certa simpatia, che si tramuta velocemente in fiducia. Con l’aiuto del commissario Fresu (Francesca Giovanetti) Luca riesce a raggiungere all’esecutore materiale dell’iniezione di sostanza infetta che ha portato all’eccidio.
Si tratta, però, solo di un mero esecutore materiale. La verità punta alle sfere alte, ma non dove sembrava puntare all’inizio. Luca individua presto il vero colpevole, il cui movente è rappresentato dalla volontà di vendicarsi e da un senso marcato di insoddisfazione professionale e personale. Solo che stavolta questa frustrazione è costata veramente troppo.
In Sotto accusa, invece, sotto il mirino finisce proprio Francesca, che riceve dall’ospedale una denuncia per negligenza. L’antagonista stavolta è un collega, Conti, raccomandatissimo e antipaticissimo.
Francesca ci racconta che questo pessimo medico era raccomandato pure all’università, figlio di un barone, e, quasi di conseguenza, un totale incapace. Lo si vede subito da come si occupa della paziente per la quale Francesca è accusata.
Luca non perde tempo, e si dà da fare, andando a scavare nell’immediato presente della donna, e scopre l’onnipresente marcio sottostante. La paziente è una vera rompiscatole, e Luca non tarda a scoprire cosa c’è dietro al male che la affligge. Ovviamente Francesca viene scagionata, e i due colgono l’occasione per fare un passo l’uno verso l’altra.
Colpisce l’apparente freddenza di Luca; a volte mi stupisco di come riesca a nascondere le proprie emozioni dietro un contegno di cui a stento si comprende il fine ultimo. Stavolta ho provato sensazioni decisamente diverse rispetto a quando ho visto i primi due episodi: mi sto forse affezionando? Non credo.
Alcuni effetti “simil-CSI” potrebbero essere candidamente risparmiati, visto che sono pochi e non hanno tutto quest’impatto sul prodotto nella sua interezza. Diverso il discorso per le storie, che non sono noiose, ma cariche di quel pizzico di giallo e di qeull’italianità che ce le fa sentire un pò più vicine.