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Telefilm in crisi d’audience, di chi è la colpa?


La tv in debito d’ascolti, in crisi d’inventiva, lo dice Cesare Vodani, autore tra gli altri dell’Isola dei Famosi e del recentissimo Fenomenal di cui pubblicheremo in settimana un’intervista, lo ribadisce uno studio del CeRTA (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi) con sede l’Università Cattolica di Milano secondo cui anche i telefilm stanno subendo una battuta d’arresto in fatto di gradimento. L’argomento è stato oggetto di discussione a Milano durante l’ultimo Telefilm Festival, ne parla Alessandra Comazzi critico televisivo de La Stampa sul suo blog, riportando le prese di posizione di autorevoli nomi de settore, secondo cui lo sciopero degli sceneggiatori americani del 2007 ha rappresentato una sorta di 11 settembre della video narrativa da cui si sono salvati solo i telefilm di genere poliziesco. Secondo Carlo Freccero direttore di Rai4 la crisi d’audience è colpa di chi coordina i palinsesti: “Dove mettono chi non ha mai fatto nulla nella vita e agli danno il compito di rompere le balle agli altri. Lavori come Flash Forward o Fringe hanno un potenziale enorme, ma le reti li massacrano, spostandoli continuamente. Anche il Dr House è stato maltrattato“.

Se è vero che negli ultimi anni c’è stato un calo d’attenzione fisiologico da parte del pubblico televisivo verso serial asfittici, è altrettanto acclarato che la tv generalista ha colpevolmente trascurato prodotti di un certo livello che oltreoceano hanno mietuto fior di allori. Caso emblematico quello di Mad Man serie ideata da Matthew Weiner (quello de I Soprano) che per tre anni consecutivi dal 2008 a oggi ha vinto il Golden Globe come miglior serie drammatica più uno assegnato all’attore protagonista Jon Hamm.


Niente male come credenziali, nulla che facesse pensare a una sorte tanto oscura nella programmazione tv del nostro Paese. Di Mad Man sono state realizzate tre stagioni (la quarta verrà trasmessa negli Usa dal prossimo 24 luglio), prerogativa pressoché assoluta del satellite in Italia poiché andate in onda tutte su Cult (Sky,319), tranne una flebile eccezione per la prima stagione programmata da Rai4 al sabato sera, come dire il più lontano avamposto della tv digitale terrestre (con tutto il rispetto per un sia pur ottimo canale). Al momento Fx (Sky,119) sta riproponendo tutti gli episodi.

Che dire all’ora della spassosa 30 Rock? Scritta e diretta da Tina Fey, attualmente a fianco di Steve Carrel nella pellicola Notte folle a Manhattan, la serie con all’attivo 4 stagioni ha vinto negli anni 5 Golden Globe e 9 Emmy Awards non proprio roba da poco, morale: nessuna considerazione da parte delle tv generaliste nostrane, mentre il satellitare Lei (Sky,125) ha trasmesso le prime due serie.

Vogliamo parlare dello scandaloso trattamento adottato nei confronti di Dexter? Il crime drama (4 stagioni) che vede come protagonista Dexter Morgan (Michael C Hall, Golden Globe 2010 proprio per questo ruolo) ematologo della polizia di Miami di giorno, killer massacra criminali di notte, ha fatto capolino su Italia 1 solo con la prima stagione già trasmessa da Fox Crime (Sky,134) assieme alla seconda, mentre la terza e attualmente la quarta la potete seguire su Fx (Sky,119), l’ultimo episodio è stato seguito negli Stati Uniti da 2,6 milioni di spettatori, un vero record per il canale via cavo Showtime che lo ha trasmesso, peccato che qui da noi Mediaset se ne sia dimenticata. Di esempi come questi ce ne sarebbero altri a testimonianza dei criteri scriteriati con cui vengono concepite certe logiche di programmazione, a questo punto non si stupiscano i signori della tv delle emorragie d’ascolto a malapena rintuzzate dai culi e tette di certe pupe del venerdì e domenica sera.

1 commento su “Telefilm in crisi d’audience, di chi è la colpa?”

  1. secondo me parlare di crisi è un po eccessivo..non basta un lieve calo di 2 punti per parlare di crisi..un conto se si fosse passati dall’11% al 4% ma attualmente siamo oltre il 9%. E’ come se uno a scuola prende tutti 10, l’anno dopo prende tutti 8..c’è un calo ma è pur sempre un voto alto e mi piacverebbe sentire vari pareri su questa mia affermazione visto che tutti parlano di crisi del telefilm quando io vedo un lieve calo. Le cause penso siano la competitività tra nuove tv e web che portano via telespettatori, e anche i trattamenti: il telespettore dopo un po si stufa, molti telefilm poi sono per un target specifico e questo potrebbe allontanare telespettatori diciamo “fuori target”.

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