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Le Centovetrine di Roberto Alpi e le Centoprimavere di Ettore Ferri

Tredicesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla del successo di Centovetrine:

Siamo finalmente giunti in Primavera, l’aria è cambiata, aria e polmoni nuovi, già da una settimana i nostri ormoni sono in subbuglio, è tutto un fremito e ci sentiamo più leggiadri di farfalle svolazzanti nell’etere. Durante la stagione dei fiori tutto cambia, ci svegliamo da un lungo letargo che tutto sommato ci piaceva pure un po’ e siamo pronti per affrontare a spalle larghe l’aria tiepida avvolgente di aprile, ansiosi di scavallare giugno, il mese dell’amore già consumato.

Da marzo a giugno siamo tutti più desiderosi di vivere all’aperto, le quattro mura ci stanno strette e proprio l’amore ci inebria insieme alle prime fioriture che sbocciano, questo devono aver pensato i produttori della soap opera made in Italy Centovetrine. Un panegirico poetico per sottolineare la stagione della passione.

Complice quest’aria infiorata, ecco in arrivo dieci cofanetti in dvd, impolpati con ricchi colpi di scena, storie d’amore e vicende strappalacrime, riassunte per tutti gli appassionati delle vetrine del centro commerciale più conosciuto d’Italia. Proprio da marzo a maggio verranno dispensate, dalle edicole di fiducia, puntate celebrative in un pinzimonio di tradimenti, amori e struggenti finali.

Si sono succeduti tanti volti, molti sono resuscitati, altri sono definitivamente defunti, alcuni nascosti, diversi silurati, una parte lanciati dalla finestra in altre fiction, ma l’importante è il risultato finale, quello dello share e dell’ascolto medio, circa 4 milioni di fedelissimi all’ora di pranzo.

Tutti i giorni, come un orologio Italiano, mai puntuale, vengono mostrati gli intrecci più adulati del piccolo schermo e in molti fanno anche il bis, scrutando l’immancabile famiglia Forrester nella infinita “Beautiful”. Sono trascorsi già 10 anni, esattamente a gennaio 2011, dove “Centovetrine” festeggerà un decennale con i fiocchi, un successo regalato anno dopo anno da un pubblico molto più vasto delle sole casalinghe.

Sono tanti infatti i giovani, studenti o non che seguono appena tornati da scuola le vite delle famiglie più facoltose di Torino, capeggiate dal vero galletto del pollaio, fatto riapparire come per magia all’interno dei un filo narrativo ai confini con la realtà e la faniascienza, il bravo Roberto Alpi alias Ettore Ferri.

Un uomo che riesce a tenere le fila di questo impero commerciale, della Holding più in vista tra le fiction nostrane, tanto che se non fosse finzione qualcuno andrebbe sicuramente a cercare questo centro commerciale nella città del gianduiotto. Quanto meno per farci un po’ di shopping e salire ai piani alti chiedendo di visitare gli uffici segreti o solamente per girovagare tra un bar, un pub e l’atelier di alta moda.

L’ imprevedibilità dei fatti, l’impossibilità che questi possano realmente accadere, l’assurdo, il vero, il serio e il faceto che si legano, si mischiano in una strana alchimia, gli amori, le invidie, tanti fattori non omologabili riescono a fondersi e a decretare il successo di un romanzo un po’ rosa, un po’ giallo, un po’ nero in una chiave tutta televisiva. L’assurdo che riesce a farsi guardare, nonostante la vacuità e la frivolezza dei contenuti.

A tutti piace sognare ad occhi aperti, chi non vorrebbe essere sposato con una ricca ereditiera o con il magnate di un gruppo molto facoltoso. Possedere case di lusso, vivere nello sfarzo, non conoscere sacrifici e cadere sempre in piedi, perché la finzione in fondo, può essere una facile costruzione della realtà. Il particolare appeal di questa serie è il non sapere come andrà a finire, la capacità degli sceneggiatori nel farti ragionare sull’epilogo della storia è quasi geniale. Ci si lancia così in un meccanismo senza fine, dove devi assolutamente sapere come finirà la vicenda del tuo beniamino, pur essendo ben consapevole di seguire una tragicomica dal sapore troppo sciapo che come la assaggi svanisce tra le pareti dello stomaco, insomma poca sostanza, ma ben impapocchiata.

E’ più di una telenovela, meno di una fiction, una serie di episodi in massa che tengono compagnia durante il primo pomeriggio, ma che per tradizione o forse per affezione, mantengono il loro zoccolo duro di “afecionados”. Chissà se mai finirà, come è stato per il cuginetto “Vivere”, velocemente sommerso dalle rive del Lago di Como intero, il bello è far continuare a sognare e finché le vetrine rimarranno cento e tutte splendenti, tanti Italiani potranno ancora curiosarci dentro. Ma si, fantastichiamo pure, i viaggi della mente sono quelli a cui non bisogna rinunciare mai.

Cresci con Riccardo continua…

2 commenti su “Le Centovetrine di Roberto Alpi e le Centoprimavere di Ettore Ferri”

  1. il personaggio di Rossana è veramente intrigante e profondo mi piace davvero tanto e spero che con Ettore nasca una bellissima storia d’amore come nella loro gioventù passata e penso che se questo succederà ci farà veramente SOGNARE ad occhi aperti! una fiamma che diventerà un incendio d’amore travolgente e chissà questa volta però che vadi a buon fine colmandosi con un matrimonio puro senza tradimenti ma sopratutto senza fine! MAGARI!!

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