Il consiglio di Amministrazione della Rai ha deliberato a maggioranza che, in applicazione del regolamento della Commissione Parlamentare per l’indirizzo Generale e la vigilanza dei servizi Radiotelevisivi, saranno sospesi temporaneamente, fino alle elezioni, Porta a porta, AnnoZero, L’ultima parola e Ballarò. Dove sarà possibile i programmi dovranno essere sostituiti da tribune elettorali. Le puntate delle trasmissioni saranno recuperate appena possibile.
Il direttore di Raitre Antonio Di Bella non ci sta e in una nota fa sapere (fonte Asca):
Raitre si oppone cono forza ad una decisione gravissima e senza precedenti ed esperirà ogni tentativo possibile per poter andare in onda con Ballarò e con ogni altra trasmissione nel rispetto dei telespettatori, della legge e della Costituzione. L’interesse aziendale della Rai era di interpretare e applicare la legge sulla par condicio e il relativo regolamento, difendendo al meglio la propria autonomia editoriale e la programmazione. E’ perciò inspiegabile la decisione presa a maggioranza dal CDA che cancella programmi di grande ascolto interpretando il regolamento ancor più radicalmente dello stesso relatore, il radicale Beltrandi, e ignorando il parere dello stesso Ufficio Legale della Rai che dava il via libera alla messa in onda dei talk show, a condizione che non ci fossero ospiti politici e che non fossero trattati temi politico-elettorali.
Anche Bruno Vespa scende in campo commentando (fonte Asca):
E’ una decisione grave, ingiusta e sorprendente. So bene che certe trasmissioni hanno sempre calpestato la par condicio nella sostanza prima ancora che nella forma. Ma non è una ragione sufficiente per azzerare l’intera informazione politica della Rai alla vigilia delle elezioni. Il danno economico e d’immagine che ne viene all’azienda è largamente superiore ai rischi che si sarebbero corsi con alcuni programmi settari. In ogni caso, quello stabilito oggi è un precedente molto preoccupante perché disabilita i principali conduttori giornalistici della Rai dal toccare la politica in campagna elettorale e li delegittima rispetto ai colleghi delle televisioni commerciali che certamente vinceranno il loro ricorso contro il deliberato dell’Autorità garante.
Per Giovanni Floris la decisione è inaccettabile:
E’ il trionfo del silenzio sull’informazione. E’ una situazione che non ha precedenti nel mondo occidentale. Ai giornalisti del servizio pubblico viene impedito di fare informazione: e’ un danno per l’azienda, un danno per gli abbonati, un danno per il sistema.
Sandro Ruotolo di Annozero su Facebook parla di censura:
La Rai ha deciso, 5 a favore, 4 contrari (compreso il presidente di garanzia): non andiamo in onda fino al voto delle Regionali. Questa é censura.