La prima puntata di Fidati di Me ci aveva lasciati un pò in sospeso, e nella seconda le cose si fanno più chiare, la nebbia comincia a diradarsi e si delinea quella che è la verità. Alma (Giulia Bellu) esce dal coma, ed Elena (Virna Lisi) si precipita da lei.
La bambina è in buone condizioni, e la sua parola potrebbe essere risolutiva per il raggiungimento di un punto fermo nel comprendere la situazione; tuttavia il trauma subito le impedisce di parlare, e si rifiuta categoricamente di incontrare la madre.
A Martina viene inferto questo ulteriore colpo, fatale per il suo già precario equilibrio psicologico, considerata anche la portata e la forza delle emozioni che si trova a dover fronteggiare in questo periodo.
Presa dalla disperazione, quindi, Martina tenta di suicidarsi, ma viene salvata quasi per miracolo dall’efficiente Commissario Ragusa. La situazione giunge quindi a un punto critico, e la soluzione sembra lontana anni luce.
Tuttavia quando Martina si riprende fa una rivelazione di non poca importanza: pare che nella macchina fotografica del defunto padre esista un rullino ancora da sviluppare; nel misterioso rullino potrebbe nascondersi il segreto della terribile aggressione.
Anche la piccola Alma si riprende quasi del tutto e riacquista la parola: grazie a questo fatto la madre viene scagionata, non chè dimessa dall’ospedale. Per l’appunto siamo sotto Natale, e Martina esce dal carcere proprio il giorno della vigilia. Finalmente sembra che la situazione vada per il verso giusto.
Finalmente un’oasi di tranquillità in questa tormentata vicenda: una famiglia riunita dopo tanto tempo e dopo tanti problemi, che comunque non tardano a manifestarsi nuovamente.
I problemi sono infatti a loro agio nella famiglia di Elena: il matrimonio di suo figlio Paolo (Flavio Montrucchio) e di sua moglie Sofia (Martina Colombari) sta andando a rotoli, e si trova in una fase di profonda crisi. Il motivo? Sofia potrebbe avere ha un amante.
Scatta quindi il “detonatore dell’umore” di Elena, che durante la notte di Natale ha una spaventosa discussione con sua figlia Martina. Il confronto è tra i più aspri, e tutto il tempo che è passato senza comunicar di certo non aiuta.
Martina prova un forte rancore, il cui motivo è presto esplicitato: ella accusa la madre di aver tradito il marito con Nico, e di avergli causato un infarto letale per questo motivo.
La realtà è ben più squallida nel suo essere quasi consueta: il padre è morto d’infarto in un alberghetto da quattro soldi in periferia, durante un incontro con una giovane prostituta slava. Martina quindi riceve la verità come uno schiaffo in faccia che la sveglia dall’intorpidimento.
Tuttavia la consapevolezza non è sufficiente a renderla felice. Per questo l’indomani, adottando la sua tecnica preferita per far fronte a simili occasioni, vede pene di tagliare la corda, e sparisce.
Nella seconda puntata i problemi familiari cominciano a rivelarsi per quello che sono, in tutta la lora drammaticità. Si riconferma, e non c’è quasi bisogno di dirlo, la bravura della protagonista che condivide con una Claudia Zanella in gran forma.
Più cliche che classiche le trovate del misterioso rullino e in generale la componente più gialla, anche se a me sono parse più un contorno di quello che è il focus della vicenda, ovvero un enorme, irrisolto, dramma familiare.