Ieri sera è andata in onda la terza puntata di Un caso di coscienza 4 dal titolo Nessun responsabile, Rocco Testa (Sebastiano Somma), continua a ribadire al PM Francesco Trapani (Bruno Torrisi) che la morte della moglie Erica (Barbara Livi), sia collegata a quella del conte Ranieri. Rocco si confida anche con Alice (Loredana Cannata), consigliandole di stare lontano dall’avvocato Luca Canevari (Giorgio Lupano), disposto a qualsiasi cosa pur di raggiungeri i propri obiettivi.
Durante la navigazione in mare, un aliscafo (per motivi ancora da chiarire) si schianta su una banchina, provocando un incendio in cui numerosi passeggeri rimangono feriti o perdono la vita. Lea Graner (Vanessa Gravina) cerca di convincere i dipendenti della tenuta a non accettare le condizioni di contratto della nuova azienda, ma inutilmente.
Francesca Canevari (Imma Piro) cerca di mettere i bastoni tra le ruote a Rocco, che persevera nell’indagare sul caso della tenuta. L’avvocato dovrà occuparsi anche dei passeggeri dell’aliscafo che durante l’incidente hanno perso i loro cari. L’hostess dell’aliscafo vuole che venga fatta giustizia anche per Oliviero, capo macchinista che ha perso la vita nell’incidente e che ha lasciato una moglie malata, ma trovando un rifiuto da parte di Alice, va via delusa e arrabbiata. La socia di Rocco decide (a questo punto) di occuparsi anche di questa vittima. Alice parla anche con la moglie di Oliviero, che le è molto grata per ciò che sta facendo per lei.
Vengono incriminati con l’accusa di omicidio colposo Fonda e Fabris, rispettivamente comandante e pilota dell’aliscafo. Rocco raggiunge Lea che sta portando fino in fondo la sua lotta contro la società che vorrebbe portarle via la tenuta del conte Ranieri. Durante la manifestazione si verificano episodi incresciosi di violenza, che portano Lea in questura. Rocco cerca di farla ragionare e di farle cambiare strategia.
Luca raggiunge Alice sotto casa sua e le confessa di provare un sentimento per lei. Durante il processo per l’incidente dell’aliscafo, la causa di tale incidente si crede che sia dovuta alla velocità alta con cui andava l’imbarcazione. Tale affermazione non sembra convincere del tutto i giudici.
Alice parla con Fonda, comandante dell’aliscafo, il quale le spiega che Fabris aveva tentato di diminuire la velocità dell’aliscafo, ma non c’era riuscito. Non riesce a capire come ciò sia potuto accadere. Rocco è adirato per l’incontro della sua socia con il comandante Fonda. Alice infatti è convinta che l’aliscafo non riusciva più a rispondere ai comandi (come le ha riferito il comandante).
Continua il processo relativo all’aliscafo. Viene data la colpa all’hostess che prima dell’incidente scambiava delle effusioni con il pilota Fabris. Una telefonata anonima mette in allarme l’avvocato Rocco Testa, specificando che questo non è il primo incidente che la compagnia ha dovuto affrontare. Viene interrogato il pilota Fabris. L’accusa fa un pesante interrogatorio contro l’imputato accusato di omicidio. L’impianto accusatorio fornisce come movente dell’incidente la liason tra l’hostess dell’aliscafo e Fabris che ha provocato poi la distrazione del pilota e di conseguenza l’incidente.
Il detective Virgilio (Stephan Danailov) cerca di venire a capo della questione relativa al caso dell’aliscafo, informandosi su un altro incidente avvenuto in Croazia. Rocco viene informato da Virgilio che l’incidente non è stato causato da un errore umano, ma probabilmente da un giunto di trasmissione dell’aliscafo difettoso.
Il processo viene rnviato a giudizio per prendere possesso dei dati relativi ad un simile incidente avvenuto in Croazia (l’aliscafo apparteneva alla stessa compagnia di navigazione), dove però il testimone ha poi ritrattato e sono stati condannati i membri del suo equipaggio.
Rocco comprende quale sia la voce anonima di colei che l’ha aiutato nella scoperta della verità, ma la donna (la dottoressa Marina Corelli) non ha intenzione di testimoniare contro l’azienda che si è aggiudicata l’appalto per la costruzione delle imbarcazioni realizzate con materiale meno resistente rispetto a quello previsto.
Alla fine, la dottoressa Marina Corelli, decide di testimoniare affinchè la verità venga a galla. La dottoressa confessa di essere a conoscenza dell’incidente avvenuto in Croazia, attribuito ad un errore umano, si è verificato in realtà per un cedimento di un giunto. Il colpevole di tutto è l’ingegnere Bonifacio, che era consapevole della situazione e che aveva deciso di comprare il silenzio di quanti erano a conoscenza di tutto. Il professore Bonifacio viene messo in stato di fermo, mentre venfono scagionati il comandate Fonda ed il pilota Fabris.
Per quanto riguarda il caso della tenuta del conte Ranieri, si è fatta una perizia in cui è stata confermata l’autenticità della firma del conte sul contratto di vendita. Lea, che ha avuto una discussione con Francesca Canevari (che l’ha minacciata di far sapere a tutti della sua relazione con il conte Ranieri) ed il figlio Luca, riesce a fuggire durante un incendio divampato all’interno della sua casa.
Lea rivela a Rocco di non aver avuto mai una relazione con il conte Ranieri, ma con un uomo di nome Giorgio, il quale aveva scoperto che la tenuta del conte era una risorsa inesauribile di uranio (e di ricchezza), motivo per cui Lea crede che sia questo il motivo che spinga la società ad acquisire a tutti i costi la tenuta.