Da questa sera torna ogni martedì su Raidue il programma Prima della prima, in onda alle ore 01.40: Prima della prima ci porta nei luoghi sacri della musica classica e d’opera italiana, all’interno dei grandi teatri italiani. La trasmissione, curata e condotta da Rosaria Bronzetti, permette di entrare nel dietro le quinte delle opere teatrali e sinfoniche, dalla sala trucco alla sartoria, dagli spazi scenografici ai camerini, fino alla buca nella quale si esibisce l’orchestra.
Insomma le telecamere di Prima della prima non hanno limiti: i telespettatori hanno modo di seguire da vicino come nasce uno spettacolo musicale, comprese le indicazioni del direttore d’orchestra e del regista, analizzando le componenti di uno spettacolo da un punto di vista privilegiato. Prima della prima è una grande occasioni per scoprire e vedere da vicino come si realizza uno spettacolo musicale, incontrando anche numerosi cantanti, attori, commediografi, artisti internazionali del panorama lirico.
Nel corso delle sue dieci edizioni, Prima della prima ha infatti incontrato Woody Allen, Peter Greenaway, Franco Zeffirelli, Gabriele Lavia, Ettore Scola, Giuseppe Tornatore , Goran Bregovic, Andrea Camilleri, Lucio Dalla, Vanessa Redgrave, Dario Fo, Nicola Piovani, Renzo Piano e moltissimi altri ancora.
Le prove generali, prima del debutto in scena (da qui il titolo della trasmissione), vengono raccontate direttamente dalle voci dei protagonisti, in una prospettiva tale che per il pubblico sembra quasi di essere lì presente, in un totale coinvolgimento: Rosaria Bronzetti muove le telecamere scegliendo di concentrarsi su un punto di vista di volta in volta diverso, per offrire al telespettatore una piena visione dei preparativi e di quanto accade intorno.
L’obiettivo è raccontare come si costruisce un’opera. Di volta in volta il filo conduttore cambia: a seconda dell’importanza dei diversi artisti l’ottica privilegiata può essere quella del regista oppure del direttore d’orchestra oppure di un grande cantante o di uno scenografo, che ci imprestano il loro modo di vedere, di guardare l’opera. Scegliere una prospettiva precisa per costruire una puntata per noi è essenziale, perché ci troviamo a dover sintetizzare in mezz’ora di trasmissione magari quattro ore di spettacolo
dice Rosaria Bronzetti in un’intervista. Unica pecca: programmi televisivi di interesse musicale e culturale relegati e collacati ad un orario tale da non poter essere visti ed apprezzati dal grande pubblico.