I giornalisti di La7 da ieri alle 18, fino alle 7 di domani mattina saranno in sciopero per manifestare il loro dissenso nei confronti del contratto di solidarietà, l’accordo con cui si evitare licenziamenti riducendo lo stipendio. La redazione, che non gradisce il fatto che si riducano gli stipendi ai loro membri, acquistando servizi giornalistici all’esterno, fa sapere:
Mentre i giornalisti sono costretti alla riduzione di orario e stipendio prevista dal contratto di solidarietà sottoscritto al Ministero del Lavoro per evitare il licenziamento illegittimo e immotivato di 25 colleghi, Telecom Italia Media – la società editrice – continua ad acquistare quotidianamente servizi e prodotti giornalistici all’esterno. Con i soldi risparmiati tagliando lo stipendio ai suoi giornalisti, e grazie ai fondi pubblici degli ammortizzatori sociali e dell’ente previdenziale, La7 acquista sul mercato i servizi per il telegiornale e i programmi di approfondimento. Ieri l’ultimo clamoroso episodio: il settimanale Exit prodotto da Magnolia e dedicato alla sentenza sul lodo Alfano e alla frana di Messina, è andato in onda in diretta senza alcun apporto dei giornalisti di La7 e utilizzando addirittura le immagini della testata giornalistica, che al contario non ha programmato alcuno speciale. Si tratta delle prove inoppugnabili che a La7 non ci sono giornalisti in esubero: anzi la riduzione di orario e d’organico ha provocato finora la chiusura della redazione economica, la sospensione del programma “A voi Milano”, il ricorso a lavoro di decine di giornalisti contrattualizzati in modo anomalo e ripetute violazioni del dettato del contratto di solidarietà.
La risposta della direzione (che ha a capo Antonello Piroso):
La Direzione del Telegiornale prende atto della surreale decisione del sindacato di astenersi dalle prestazioni in audio e video (alla quale decisione non aderiscono comunque tutti i giornalisti de La7), rilevando che essa cade dopo una giornata in cui la rete, con i telegiornali e con i programmi giornalistici (Omnibus, Ottoemezzo, Exit), ha realizzato ascolti mai toccati in precedenza. Quindi un vero autogol che soprattutto cade in un passaggio delicato nella vita pubblica del Paese, privando i telespettatori del Tg de La7 – ma solo quelli – della possibilità di essere tempestivamente informati. Un esempio davvero paradossale di autolesionismo e di “autocensura”, a meno di una settimana dalla tanto acclamata manifestazione contro la censura e per la libertà di stampa.
La nota di Telecom Italia Media:
Telecom Italia Media prende atto delle affermazioni del Comitato di Redazione e, comunque, ribadisce il puntuale e rigoroso rispetto di tutte le previsioni del “contratto di solidarietà” sottoscritto, si ricorda, da azienda e sindacato al fine di garantire la tutela dei livelli occupazionali dei giornalisti di La7. Nessuna obbligazione è stata assunta nel “contratto di solidarietà” relativamente alla riduzione del contributo mirato di competenze esterne, che costituisce una leva strutturale di arricchimento del prodotto editoriale di La7, come ampiamente rappresentato nel corso della trattativa. Inoltre, a fronte di specifiche richieste del CdR, è stata data puntuale ed esaustiva risposta da parte dell’azienda sull’acquisto di alcuni prodotti giornalistici esterni. L’impegno assunto di prevedere un impiego più ampio dei giornalisti è stato puntualmente onorato dall’azienda, d’intesa con la Direzione di testata, attraverso la ricollocazione di giornalisti su programmi di approfondimento della rete. L’azienda, nel respingere le contestazioni del Comitato di Redazione, sottolinea di aver già comunicato da tempo la sua disponibilità per un incontro di approfondimento a fronte della quale lo stesso CdR non ha ancora dato una risposta.