La televisione è sempre più trash e sempre più schiava di ascolti e di logiche commerciali. Per questo motivo 750 suore di clausura hanno deciso di pregare oggi Santa Chiara, la fondatrice del loro movimento e soprattutto patrona della tv da 51 anni.
La preghiera collettiva supplicherà la santa di rendere registi, attori e quanti lavorano nel settore più consapevoli del ruolo educativo che ricoprono. Spiega il presidente del Club Santa Chiara Marco Palmisano:
Le suore non vedono la tv ma sanno ascoltare chi la guarda. Parlando con i fedeli si rendono conto di quanto i modelli culturali e comportamentali della televisione influiscano sulla vita delle persone.
Lo stesso Palmisano ha annunciato la creazione di una società di produzione televisiva che a partire da settembre regalerà il suo contributo alla televisione fornendo la miniserie I Santi a Rete 4, alcuni speciali alla Rai e i nuovi programmi di Paolo Brosio e Ambra Orfei per Canale Italia.
Tornando alle preghiere delle suore: in Friuli ci sono due monasteri che dalla mezzanotte hanno iniziato Santa Chiara. Suor Maria Veronica badessa dal 2002 a Moggio spiega perché (fonte Messaggero Veneto):
Le persone che incontriamo ogni giorno si lamentano della violenza e del decadimento morale della televisione, dei personaggi scadenti che vengono proposti ai ragazzi e ai bambini, dei messaggi impregnati di sesso e droga. Messaggi che non sono positivi per persone in fase di crescita. Per questo pregheremo, perchè la comunicazione in tv sia migliore.
La Badessa di Attamis, Madre Anna Chiara, le fa eco:
Ogni giorno riceviamo persone che chiedono di poter pregare, di essere ascoltate, di ricevere consigli, perchè altrove non trovano ascolto, che è ciò che più di tutto serve al mondo di oggi. Molti sono insoddisfatti della tv diseducativa che regna nella società. Anche per questo pregheremo, perchè la tv possa educare. E lo faremo anche insieme alle molte persone che parteciperanno alla messa del pomeriggio.
Basteranno queste iniziative per fare il miracolo? Sicuramente no, però potrebbero aiutarci a riflettere sulla nostra televisione.