Quest’oggi al Romafictionfest è stato il giorno di Lost: Damon Lindelof (ideatore, autore e produttore esecutivo), Carlton Cuse (autore e produttore esecutivo), Jack Bender (regista e produttore esecutivo) e in un secondo momento Matthew Fox, hanno incontrato i giornalisti e i numerosi fan della serie accorsi da tutta Italia.
Riguardo la sesta stagione della serie è stato detto ben poco (e ve lo riportiamo integralmente su Serietivu, dove potete vedere anche alcune foto scattate agli ospiti dell’incontro), ma si è parlato molto della fiction in generale. Ecco cosa è stato detto:
Lindelof: Noi non abbiamo mai voluto parlare molto della serie per lasciare spazio ai fan di confrontare le proprie ipotesi sul web.
Cuse: All’inizio pensavamo che Lost non avrebbe mai funzionato. Dopo il pilot abbiamo pensato di fare solo 12 episodi, quelli più piacevoli e divertenti e abbiamo tentato di realizzare una serie che fosse completamente diversa da tutte le altre.
Bender: Lost è una serie che grazie ad un fantastico cast di attori cerca di toccare alcune tematiche che sono comuni a tutto il mondo: lo show parla di come si può sopravvivere nel mondo, di come fare a vivere con gli altri e di come si muore da soli.
Cuse: la gente prima di Lost era abituata ad una storia con un inizio, un fatto e una fine e si pensava che potesse digerire solo sei o sette personaggi alla volta, ma noi ci siamo chiesti perché e ne abbiamo proposti tanti.
Come è la vostra giornata tipo?
Lindelof (scherzando): inizia con l’alcol: tequila e vino.
Cuse: noi parliamo per ore nel mio ufficio di tutto, poi andiamo nella sala degli scrittori (otto compresi loro due) e parliamo tutti insieme della storia e utilizziamo delle lavagne che sono intorno a tutta la sala, dove ci sono le note sui vari episodi.
Bender: parlo in particolare con Carlton della produzione. Io sono responsabile che la tabella di marcia sia rispettata. In generale ci scambiamo opinioni sul set che creiamo per le puntate o del cast.
Come fate a ricordarvi tutto?
Lost l’abbiamo vissuto e respirato, è nel nostro DNA, ma c’è un signore che archivia tutto in ordine cronologico. Ovviamente non gli diciamo nulla del futuro sennò diventerebbe pazzo!
Commentando la clip della zattera (prima stagione)
E’ la nostra scena preferita (la musica è di Michael Cecchino). Quando abbiamo montato la scena con la musica, alcuni di quelli che l’hanno vista si sono commossi e hanno iniziato ad applaudire.
Chi si relaziona con gli attori?
Cuse: Io e Damon stiamo a Los Angeles, quindi ci pensa Jack che è alle Hawaii. Noi non ci interessiamo degli attori.
Come è stato leggere la prima volta la sceneggiatura?
Matthew Fox: Nessuno aveva letto la sceneggiatura, io ero alla Disney e JJ (Abrams N.D.R.) mi ha proposto di leggerla. E’ stata la più bella sceneggiatura televisiva che io abbia mai letto. L’esperienza di Lost è stata fantastica, ma abbiamo ancora 8 mesi di lavoro.
Commentando la Clip della morte di Charlie.
Lindelof: abbiamo scelto di proporvi questa clip, perché come quella della zattera, è senza parole. E’ una scena molto difficile, perché non è facile trasmettere i messaggi e i sentimenti senza parlare (nella scena le uniche parole sono scritte sulla mano di Charlie:”No Penny Boat”), ma ci siamo riusciti.
Cosa farete in futuro?
Cuse: prima pensiamo a finire la serie, che ci impegnerà duramente per un altro anno, poi vedremo. Forse farò qualcosa d’altro, ma sicuramente meno pesante.
Lindelof: mi unirò alla Dharma Initiative!
Col senno di poi si può parlare di questa serie come la più grande scommessa della storia della televisione, quando avete capito che sarebbe stata un successo?
Fox: l’idea che la serie fosse un azzardo non mi è mai venuta in mente. Io sin dall’inizio ero colpito dalla sceneggiatura, ero entusiasta del copione ed ero pronto a dedicarmi al fiction al 100%. Ho capito che Lost aveva successo quando 20 milioni di persone hanno visto la prima puntata, ma più gradualmente quando ho girato il mondo.
Chi è il leader della serie?
Lindelof: per essere dei leader efficaci bisogna essere capaci di mentire, per questo Matthew non è stato un granché, il suo personaggio ci buttava il cuore, per questo dico Ben!
Che rapporto ha Matthew Fox coi libri, visto che in Lost ci sono molte citazioni?
Fox: per me la letteratura è molto importante, perché nella mia famiglia mio padre mi faceva leggere molto, non voglio dire che era contro la televisione, ma sicuramente era per i libri. Quando dovevo andare a laurearmi e comunicai di voler diventare un attore mio padre mi disse di fare quello che volevo, ma di leggere molta fiction.
Avete mai litigato tra sceneggiatori, registi e attori?
Lindelof: io e Jack non siamo d’accordo sulle cadute dall’alto, che per lui sono molto divertenti, ma io non penso che sia così, ma per il resto andiamo d’accordo.
Bender: noi siamo molto in sintonia. L’unica volta che ho dubitato del loro gusto è quando all’inizio della stagione due o tre, non ero d’accordo con la scena iniziale in cui un robot usciva dall’acqua e diceva:”Io sono Robu”. Non capivo se era uno scherzo o dicevano sul serio, dato che avevano fatto pure un disegno su un tovagliolo di carta la sera prima ad un cocktail party. Fortunatamente era uno scherzo (conferma Cuse).
Commentando la clip della telefonata tra Desmond e Penny e quella in cui Jack dice a Kate di voler tornare sull’isola:
Cuse: generalmente ci mettiamo 2 settimane a scrivere un episodio, ma nel caso della puntata di Desmond, ci abbiamo impiegato cinque settimane, perché volevamo far capire che il viaggio nel tempo era anche un viaggio a livello conscio, volevamo dare importanza al livello emotivo.
Bender: il lavoro che gli sceneggiatori fanno in fase di scrittura su un personaggio, noi registi lo facciamo a livello stilistico. Io ho dovuto cercare di esprimere il mondo del personaggio, il mostro che c’è dentro e quello che c’è fuori, poi perché ciò riesca c’è bisogno di attori bravi come Matthew e il resto del cast.
Quando avete avuto un quadro chiaro dell’intero progetto di Lost?
Noi sapevamo come iniziava e come sarebbe finita, ma ci mancava la parte in mezzo, che dipendeva dalla durata della serie.
Quanto c’è di Matthew Fox in Jack?
Fox: per me è stato un onoro interpretare questo ruolo. Di sicuro certe scelte io non le avrei fatte, ma credo che per dirlo bisognerebbe trovarsi nella sua situazione. Il mio personaggio è bello perché mi offre grandi possibilità interpretative.
Lost è stato pensato per divertire o insegnare?
Cuse: noi abbiamo scritto Lost per intrattenere le persone e poi abbiamo aggiunto argomenti più profondi, agendo al contrario rispetto alla consuetudine.
Lindelof: noi non abbiamo mai voluto predicare nulla e abbiamo voluto lasciare la libertà di interpretare allo spettatore.