Va in onda stasera, su Italia 1 alle 21.10, l’ultima puntata di Mai dire Martedì, quella che doveva essere trasmessa il 3 giugno, ma, causa lutto che colpì la redazione, venne posticipata.
A conclusione di un ciclo di dieci puntate (con quella di stasera), che ospita tra gli altri Mario Biondi e gli Zero Assoluto, che si troveranno a doversi confrontare con i loro cloni parodici, cerchiamo di capire se il pubblico ha apprezzato l’ormai storico programma della Gialappa’s (la serie dei Mai dire iniziò nel lontano 1989), iniziando dai dati d’ascolto.
Vediamo insieme il seguito di ogni puntata della stagione. Tra parentesi la percentuale di pubblico attivo.
24 Marzo: 2 milioni 439 mila (14,55%)
01 Aprile: 2 milioni 824 mila (13,75%)
08 Aprile: 2 milioni 726 mila (16,31%)
22 Aprile: 2 milioni 282 mila (13,66%)
29 Aprile: 1 milione 884 mila (12,25%)
06 Maggio: 1 milione 814 mila (11,05%)
13 Maggio: 2 milioni 65 mila (12,50%)
20 Maggio: 2 milioni 422 mila (15,08%)
27 Maggio: 2 milioni 25 mila (12,61%)
01 Aprile: 2 milioni 824 mila (13,75%)
08 Aprile: 2 milioni 726 mila (16,31%)
22 Aprile: 2 milioni 282 mila (13,66%)
29 Aprile: 1 milione 884 mila (12,25%)
06 Maggio: 1 milione 814 mila (11,05%)
13 Maggio: 2 milioni 65 mila (12,50%)
20 Maggio: 2 milioni 422 mila (15,08%)
27 Maggio: 2 milioni 25 mila (12,61%)
Per Italia 1, che solitamente punta ad avere qualcosa sopra l’11% di pubblico attivo in prima serata, sicuramente i risultati sono incoraggianti, seppur siano evidenti i risultati altalenanti che l’hanno portato in due occasioni sotto la soglia dei due milioni di spettatori (questo poco soddisfacente).
I dati sono sotto gli occhi di tutti. Cerchiamo allora di capire che cosa non ha convinto dell’edizione 2008 del programma, che ha creato tormentoni (personalmente adoro Tiziano Ferro, Bet & Wait e le pubblicità della Ping) e divertito il pubblico.
Il problema maggiore credo che sia la quantità di personaggi parodiati, protagonisti di ogni puntata, che si sono tolti spazio tra di loro (rispetto all’articolo che scrissi all’esordio si sono aggiunte anche le parodie di Gianluca Grignani, Amy Winehouse, Giovanni Allevi e il ritorno di Dr. House), diventando in alcuni casi ripetitivi (gli Zero Assoluto), in altri addirittura noiosi (The Bomb).
Ai tempi stretti si aggiunge anche il maggior spazio avuto dal mago Forrest in questa edizione, che seppur sempre brillante, ha contribuito a limitare la durata di geniali serie demenziali come Sensualità a corte, che visto per cinque o sei minuti può far ridere, ma per un minuto e mezzo non rende quanto potrebbe.
Marginale, ma possibile causa di calo di ascolti anche l’assenza di veri e propri big della comicità (escludendo le voci fuori campo e il conduttore), che gli anni precedenti tiravano avanti la baracca, personaggi del calibro di Aldo Giovanni e Giacomo o Fabio De Luigi.
Concludendo: spero che l’anno prossimo Mai dire martedì, torni in una veste più agile, meno carica di parodie e più curata. Il marchio della Gialappa’s non può essere l’unica garanzia per il programma: servono contenuti, quelli che quest’anno si sono visti solo in pillole.
Rivoglio il sensualità a corte di una volta!!!
Lo trattano malissimo, prima gli accorciano i tempi, finchè non hanno deciso di sostituirlo con house, che per quanto possa essere simpatico, non è per niente all’altezza di Jean Cloud!
Speriamo che almeno stasera ci sia una puntata!
Mai dire martedì è una bella trasmissione, gli altri anni come dice Diego c’erano personaggi fantastici, ricodiamo la Littizzetto, Paolantoni, Albanese, Teo Teocoli con le loro parodie, quelle che quest’ultima edizione non ha avuto.