Dopo avervi annunciato lo sblocco dei finanziamenti da parte della Regione Sicilia per la nuova stagione, questa settima Cinetivù ha incontrato uno dei protagonisti di Agrodolce, la fiction di Raitre, in onda ogni sera dopo le 20 con una media di quasi due milioni di telespettatori, lui è l’ispettore Martorana ovvero Vincenzo Ferrera.
Come nasce artisticamente Vincenzo Ferrera?
Intanto posso dirti che ho frequentato il liceo classico Garibaldi di Palermo negli stessi anni di tutti gli altri attori che sono usciti da quella scuola: Luigi Lo Cascio, Corrado Fortuna, Luca Barreca (mio collega in Agrodolce), tanto per citarne alcuni. Poi mi sono iscritto con poca convinzione alla facoltà di Giurisprudenza che infatti ho frequentato solo per un anno per poi lasciarla. A 18 anni entro a far parte della compagnia giovani del teatro Biondo di Palermo diretta da Roberto Guicciardini.
Quanto è importante secondo te la “componente teatrale” nella formazione di un attore?
Credo sia fondamentale essere assolutamente un attore che ha con se un grande bagaglio teatrale, la tecnica teatrale è un tesoro che ci si porta dietro continuamente anche se hai che fare con la soap.
Sappiamo che il tuo sogno è aprire una scuola di recitazione a Palermo, potrebbe realizzarsi a breve?
Aprire una scuola è sempre stato un mio sogno, insieme ad altri giovani colleghi, quando ci daranno uno spazio vedremo.
Nei tuoi trascorsi cinematografici c’è una parte che ci sta molto a cuore: Vincenzo Li Muli uno de Gli Angeli di Borsellino regia di Rocco Cesareo, un ruolo importante ma anche un messaggio che i siciliani non dovrebbero mai dimenticare, cosa puoi dirci a proposito?
Ricordo che nel 1992 andai in via d’Amelio per vedere cosa era successo:oggi sapere che sotto quei lenzuoli c’era il corpo di un ragazzo che avrei un giorno interpretato, mi commuove e mi riempie di orgoglio.
Quella siciliana è una realtà complicata lo sappiamo bene, che contributo può dare, secondo te, un artista affinché le cose finalmente cambino?
Da artista siciliano credo di dare sempre il mio contributo soprattutto quando sto in teatro:il teatro è un luogo di aggregazione, senza il teatro una città non ha radici.
Veniamo ad Agrodolce la fiction di Raitre . Ci spieghi cosa è successo e come attori e maestranze hanno vissuto questi momenti davvero difficili?
Purtroppo Agrodolce è diventata ostaggio della politica…gli artisti sono da sempre considerati lavoratori di serie b ed è per questo che le maestranze sono senza lavoro da 5 mesi e nessuno dice niente.
Quali sono i tempi di lavorazione?
Ogni giorno si girano circa 10 scene ma ovviamente ogni attore ha un suo piano di lavorazione.
Quanto c’è di tuo nel ruolo che ricopri?
Sono simile a Stefano Martorana ma non sopporto la sua totale fiducia nel prossimo…non sono imbranato come lui.
Sappiamo che hai un ottimo intesa con Alessio Vassallo (Tuccio Cutò) e con gli altri tuoi colleghi?
Sono amico da vent’anni di Orio Scaduto (Turi) ed Ernesto Maria Ponte (Ermanno Granata). Vassallo l’ho conosciuto sul set e si è creata un’ ottima intesa.