Sono trascorsi ben trent’anni da quando è caduto il muro di Berlino, eppure un cult come “Il cielo sopra Berlino” riesce sempre a emozionare in modo diretto e molto forte. È stata svelata proprio la variante restaurata del film di culto che permise a Wim Wenders di mettere le mani sulla Palma d’oro come miglior regista all’edizione del 1987 del Festival di Cannes.
Il cielo sopra Berlino nelle sale italiane il 4 e il 5 novembre
Appuntamento per il 4 e il 5 novembre in tutte le sale italiane: tutto merito del grande lavoro che è stato svolto da parte della VIGGO. Una versione restaurata di un grandissimo film che è stato sceneggiato anche da parte di Peter Handke, che ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura quest’anno. A Roma, questa pellicola si potrà gustare sia al Nuovo Cinema Aquila che presso il Cinema Farnese: due location per ammirare un vero e proprio capolavoro, anche in una versione restaurata.
Il film parte da una data che difficilmente si può dimenticare. Il 9 novembre del 1989, infatti, il governo delle DDR fu obbligato ad annunciare che sarebbe stata aperta la frontiera tra Berlino Est e Ovest, così come lungo l’intero confine. Si tratta di un momento che ha scritto la storia e di cui si possono trovare tante testimonianze emozionanti e commoventi.
Da tale data prese il via anche il processo di natura meramente politica, che portò la Germania ad essere nuovamente unificata: un percorso che riuscirà a terminare solamente un anno più tardi. Nel 1987, proprio quel muro che ha sostanzialmente diviso la Germania dell’Est da quella dell’Ovest per la bellezza di 28 anni, venne immortalato all’interno della celebre pellicola girata da Wenders.
Proprio Wenders parlò di Berlino Ovest come di un luogo molto selvaggio e aspro, ma al contempo decisamente pacifico e stimolante, in cui creatività e avventura si potevano facilmente fondere insieme. Berlino Ovest non era altro che la capitale della guerra fredda ed è stata determinata dalla presenza di tale muro. Wenders sottolinea come, nel momento in cui ha girato il film, non si sarebbe mai aspettato che potesse, solamente nel giro di due anni con la decisione storica di abbattere il muro, di diventare un vero e proprio documento storico di una città che, poco dopo, non c’era più.
Il film è stato restaurato in 4K, grazie ad un importante e complicato procedimento digitale di elaborazione delle immagini e del suono: un lavoro che è durato quasi dodici mesi.