Lunedì 24 dicembre in prima serata su Canale 5, Gerry Scotti conduce il tradizionale appuntamento con il Concerto di Natale in Vaticano, dall’ Aula Paolo VI, sotto il Patrocinio della Congregazione per l’Educazione Cattolica.
Concerto di Natale in Vaticano, anticipazioni
Sul palco che ogni mercoledì accoglie Papa Francesco nell’udienza generale, saliranno grandi star provenienti da ogni parte del mondo. Tra queste: Anastacia, José Feliciano Dee Dee Bridgewater, Alvaro Soler, Raphael Gualazzi, Ermal Meta, Alessandra Amoroso, Edoardo Bennato, Fabrizio Bosso e Giovanni Caccamo. A loro si uniranno due flautisti straordinari: Andrea Griminelli e Gheorghe Zamfir.
Il tradizionale coro gospel americano sarà quest’anno il New Direction Tennessee State Gospel Choir. Le voci bianche saranno quelle del Piccolo Coro le Dolci Note, diretto dal maestro Alessandro Bellomaria. Come da tradizione, gli artisti saranno accompagnati dall’Orchestra Universale Sinfonica Italiana, diretta dal Maestro Renato Serio, con la collaborazione del Maestro Stefano Zavattoni.
Il Concerto di Natale in Vaticano è promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica della Santa Sede e organizzato dalla Prime Time Promotions a favore della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes e di Missioni Don Bosco Valdocco Onlus.
Facciamo rete con l’educazione è lo slogan sotto il quale si raccolgono due progetti che le istituzioni promotrici intendono lanciare, secondo la tradizione che caratterizza il Concerto fin dalla sua nascita, attraverso l’evento e la sua trasmissione televisiva. I progetti hanno per oggetto due campi profughi nei quali l’accoglienza, il nutrimento, l’assistenza sanitaria, la protezione hanno senso completo solo se integrate da un’attività educativa e formativa che costruisca atteggiamenti di pace e promuova la capacità di inserirsi nella società civile da cittadini operosi e rispettati nei propri diritti. I campi profughi in questione sono quelli di Erbil, 130.000 cristiani in territorio curdo-iracheno, e quello di Palabek, in Uganda, dove si sono raccolti 40.000 fuggiaschi dalla guerra del Sud Sudan.
Ad Erbil, Scholas ha attivato un’intensa attività facendo rete tra gli enti educativi e promuovendo lo scambio e la mobilità tra scuole e università italiane e irachene. Lo scopo è formare una nuova leadership giovanile irachena ambasciatrice della cultura dell’incontro e del dialogo, applicando i programmi di Cittadinanza, Sport ed Arte.
A Palabek, i Salesiani stanno costruendo un centro operativo che comprende scuole materne, scuole professionali, l’organizzazione di attività ludiche e di peacemaker, la promozione di attività artigianali anche attraverso piccoli prestiti bancari ad hoc. Agli uni e agli altri è possibile inviare un contributo attraverso il numero di SMS solidale 45530. La regia dell’evento è affidata a Roberto Cenci.