Domenica 13 novembre in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con Le Iene Show insieme a Nadia Toffa, Andrea Agresti, Paolo Calabresi, Giulio Golia e Matteo Viviani.
Sabrina Nobile incontra Bebe Vio, la campionessa olimpica di scherma e neo vincitrice della Coppa del Mondo di Scherma Paralimpica.
Dopo aver contratto la meningite all’età di 11 anni, Bebe ha subito amputazioni a gambe e avambracci.
La ragazza, qualche giorno fa, ha postato in rete un’immagine che la ritrae insieme a Massimiliano Rosolino e David Ciaralli mentre si scattano una foto utilizzando la protesi del suo braccio come prolunga. La foto postata sui social è accompagnata dal seguente commento dell’atleta:
Mamma mi ha sempre detto che sarei potuta diventare qualsiasi cosa nella vita… quindi ho deciso di essere un selfie stick ??? pic.twitter.com/06SG9sqiFZ
— Beatrice Vio (@VioBebe) 6 novembre 2016
L’inviata commenta con Bebe la foto postata in rete. Durante l’intervista, la schermitrice spiega alla Iena come funziona la sua protesi, la stacca e gliela consegna per sorreggere il microfono. A seguire alcuni stralci dell’intervista.
A me non è sembrata una cosa così strana. È normale per me staccarmi qualcosa e darlo agli altri. Anche in classe, quando andavo a scuola, se c’era una lezione un po’ noiosa mi arrivava dal fondo una voce: “Bebe mi passi il braccio che mi sto annoiando?” e usavano le mie braccia per iniziare a giocare, a scrivere e tutto quanto.
Secondo me siamo persone normali, siamo persone alla pari, come io ti prendo in giro perché sei delle Iene, una persona può prendermi in giro perché mi stacco il braccio per fare una roba. Io sono fiera delle mie protesi, mi piacciono. […] Le mie caratteristiche mi piacciono, io così mi sento bene, mi sento forse meglio di come mi sentivo prima. […] In un certo senso io devo ringraziare la malattia perché mi ha fatto scoprire tutto un nuovo mondo che è quello paraolimpico e mi piace un sacco, sto scoprendo lo sport paraolimpico e per me è la cosa più bella di tutte. Per me il sogno era Rio, e adesso io a Rio ci sono andata.
Bisogna prendere in giro i disabili perché secondo me se sei disabile in generale, soprattutto quando esci dall’ospedale, ti trattano come se fossi un cavalluccio di cristallo, […] un oggettino delicato. Secondo me, quando arriva uno che ti dà una pacca sulla spalla e ti dà una scossa pure è meglio, perché sei una persona normale e ti devono trattare normalmente. Quindi, bisogna prendersi in giro, bisogna prendere in giro gli altri. Se vedo uno in carrozzina, io ci tengo a prenderlo in giro perché faccio capire anche a lui che non lo sto trattando come un disabile. Sì, sei disabile, è una circostanza, anche io sono disabile, però l’essere trattati come disabili, secondo me è la cosa sbagliata. […]
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