Le nuove nomine dei direttori dei Tg hanno confermato che la lottizzazione in Rai è viva e vegeta, ma Luca Mazzà, neo direttore del Tg 3 che ha sostituito Bianca Berlinguer, ci tiene immediatamente a difendere la sua posizione.
Il giornalista d’altra parte è stato non solo travolto dalle polemiche politiche, ma è stato anche protagonista della rottura con Massimo Giannini (rottamato insieme a Ballarò), lo scorso Ottobre.
Io ho contribuito a scegliere Giannini come conduttore di Ballarò. È un grande professionista e una brava persona. Abbiamo lavorato sempre con una viva dialettica, ma sempre per rendere migliore il prodotto giornalistico. La cosa è stata efficace per il programma per oltre un anno. Poi quella dialettica si è fatta troppo accesa, diversi punti di vista, e per il bene di Ballarò ho fatto un passo indietro. Si è voluto vedere in quel gesto una coloritura politica che non c’era. Ho letto virgolettati che mi sono stati attribuiti, parole che non avevo mai pronunciato, è la prima volta che ne parlo pubblicamente.
Ha spiegato intervistato su La Stampa.
Io sono un giornalista, faccio questo lavoro da 30 anni, da 25 alla Rai. Ho cominciato questo bellissimo mestiere all’Ansa e so quindi bene cosa significa equilibrio e pluralismo. Sono una persona autonoma, il mio curriculum lo dimostra. Io la penso così: chi lavora nel servizio pubblico, chi crede nel servizio pubblico, deve essere capace di non manifestare le proprie opinioni. Naturalmente ognuno ha le sue idee, ma chi fa il giornalista alla Rai non deve mai farsene condizionare. È una questione di rispetto per gli ascoltatori.
Ha aggiunto il neo direttore che punta a un Tg rinnovato anche nei contenuti.