Miranda (Evan Rachel Wood) è una giovane ragazza, molto matura, che è dovuta crescere da sola, lavorando al McDonald per mantenersi, in quanto la madre è morta e Charlie (Michael Douglas), il padre, ex jazzista, ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita in un ospedale psichiatrico.
Quando Charlie torna a casa dalla figlia, che non lo chiama mai papà e con cui non ha più un buon legame, le propone di cercare il tesoro scomparso dell’esploratore spagnolo Padre Juan Florismarte Garces. Miranda, inizialmente incredula, leggendo i documenti storici che provano l’esistenza del tesoro, decide di accompagnare il padre, lungo tutto il percorso fatto dall’esploratore, per individuare il punto esatto dove è sepolto l’oro.
Il viaggio, che riavvicina padre e figlia, si conclude davanti ad un centro commerciale del loro stesso quartiere (il Costco). Per poter recuperare il bottino, Charlie chiederà alla figlia di farsi assumere al Costco per poter scavare la notte e anche questa volta, dopo le prime logiche titubanze, Miranda accetterà, non tanto per il tesoro, quanto per rendere felice il padre, che in tal modo potrebbe ritrovare se stesso.
Alla scoperta di Charlie (King of california), il nuovo film di Mike Cahill, segna il ritorno di Michael Douglas in un ruolo che gli ha portato fortuna in passato (All’inseguimento della Pietra Verde e Il gioiello del Nilo), quello di cercatore di tesori e la conferma della bravura di Evan Rachel Wood.
La storia nasconde, dietro la semplicità della trama, una tematica più profonda, quella della creazione del rapporto padre-figlia, attraverso il capovolgimento dei ruoli, con Miranda più adulta e razionale di un Charlie che si emoziona di fronte ogni ritrovamento, che getta anima e corpo nella bambinesca corsa all’oro, senza mezze misure (scava nei parchi pubblici, come nel centro commerciale), restituendo alla figlia quella giovinezza perduta a causa di gravi vicissitudini.
A livello tecnico il film ha il grave difetto di essere troppo lento, in alcuni momenti soporiferi, che smorzano l’energia, la passione e la vitalità della perfetta interpretazione di Michael Douglas e un uso inflazionato della voce fuori campo che racconta la storia. Di contro bisogna sottolineare la semplice e piacevole linearità della storia, seppur ricca di flashback e alcune fini scelte stilistiche come le scene disegnate (il racconto del viaggio dei missionari spagnoli e i titoli di testa) e il blocco dell’immagine durante la descrizione dei personaggi.
Concludendo: Alla scoperta di Charlie è un bel film adatto a grandi e piccini.
E’ bello quanto pesante.