A meno di una settimana dall’assegnazione dei Golden Globe, non si è ancora risolta la querelle che vede impegnate l’una contro l’altra la WGA ( Writer Guild of America, il sindacato degli sceneggiatori americani) e l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers, il potente sindacato dei produttori).
Nonostante le numerose defezioni da parte di attori e registi, l’annuale consegna dei premi dovrebbe comunque svolgersi regolarmente, a dispetto delle voci che meno di un mese fa la vedevano cancellata dal calendario delle premiazioni.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo ad inizio novembre, quando alla scadenza del contratto di lavoro, gli sceneggiatori decisero di mettere giù le penne e di entrare in sciopero. Il motivo della disputa risiede nella richiesta di più alti profitti derivanti dalla vendita di DVD e dei prodotti cinematografici via internet.
Attualmente la WGA riceve 4 cent per ogni DVD venduto, ma è una cifra stabilita nel 1985, quando la diffusione era limitata e gli introiti ottenuti erano utilizzati per garantire la sopravvivenza del mercato home video.
Oggi, con il mercato in continua espansione, gli sceneggiatori pretendono una fetta più consistente dei ricavati, azzardando addirittura il doppio dell’attuale cifra. Inoltre con la diffusione in larga scala di internet, cellulari e iPod il mercato cinematografico sta scoprendo nuovi orizzonti di guadagno, dal quale sono esclusi per ora gli iscritti alla WGA.
Fin qui i motivi della disputa tra due parti che non riescono proprio a mettersi d’accordo, nonostante la tentata mediazione del Sindaco di Los Angeles, Antonio Villaraigosa, e dell’ex attore, ora Governatore della California, Arnold Schwarzenegger.
L’unico precedente risale al 1988, quando lo sciopero durò cinque settimane, facendo perdere agli Studios qualcosa come 500 milioni di dollari, cifra che potrebbe essere raddoppiata questa volta se non si giungerà ad un accordo tra le parti. Intanto alcuni film in produzione hanno dovuto interrompere le riprese, rinviando l’uscita nelle sale di molti mesi.
Non vedranno la luce nei tempi stabiliti pellicole come “Angeli e Demoni” con Tom Hanks (la cui uscita è slittata a maggio del prossimo anno), “Pinkville”, il nuovo lavoro di Oliver Stone, con Bruce Willis (non si sa ancora se l’attore sarà disponibile a fine sciopero per la ripresa dei lavori) e “Nine” un musical che vede recitare insieme Penelope Cruz, Javier Bardem e Sofia Loren, oltre a decine di altre produzioni bruscamente interrotte.
Per non parlare poi dei problemi creati alle serie tv quotidiane e ai programmi di intrattenimento, che si sono ritrovati improvvisamente senza battute.
Per ora non si vedono schiarite all’orizzonte e la situazione di disaccordo si ripercuoterà su tutte le manifestazioni legate al cinema, prima fra tutte la già citata consegna dei Golden Globe, orfana degli aderenti alla WGA, nonché dei tanti attori che hanno abbracciato la causa. Domenica prossima ne sapremo di più, ma c’è curiosità nel vedere chi sarà presente e chi rifiuterà l’invito e, soprattutto, come gli organizzatori supereranno il problema delle battute non scritte.
Con la mente già proiettata al 24 febbraio, giorno della consegna dei Premi Oscar, quando la protesta potrebbe assumere dimensioni inimmaginabili.
Riuscirà Hollywood a ritrovare le parole?
Speriamo che tutto si risolva nel migliore dei modi!
Speriamo. Sarebbe un peccato vedere la sala orfana di grandi nomi, per un premio così ambito.
è già! un problemone!
E già già già…