Da Vincent D’Onofrio a Vincent Perez. Venerdì scorso alle 21 Fox Crime (Sky, canale 112), ha dato il via a Law & Order Criminal Intent Parigi o meglio Paris Enquetes Criminelles, proponendo per quattro venerdì in doppio appuntamento, gli otto episodi della prima stagione.
Interessante l’esperimento di Dick Wolf, creatore della serie poliziesca, di fatto la più lunga del suo genere nella storia della televisione, con i suoi 18 anni di vita sulle spalle: adattare le storie della celebre saga a una realtà che non sia quella americana, oltrepassando di fatto i confini europei fino a giungere nel variegato mondo giudiziario francese.
Con i debiti distinguo, dovuti appunto alla diversa ambientazione, il risultato è senz’altro godibile, degno d’essere apprezzato dai fanatici della storica serie, che avranno avuto modo di notare già dalla messa in onda dei primi due episodi Fantasmi e Requiem per un assassino, dei chiari riferimenti a quelli della più celebre “cugina” d’oltre oceano. E così Fantasmi (ovvero Fantome dell’edizione francese), si ispira a Phantom, puntata numero 16 della prima stagione americana, mentre Requiem per un assassino (Requiem pour un assassin) fa il verso a The Faithful quarto della prima stagione a stelle strisce.
Protagonisti dell’edizione parigina di Law & Order CI, sono il già citato Vincent Perez nel ruolo del commissario Vincent Revel e Sandrine Rigaux ovvero il detective Claire Savigny, con loro Jacques Pater il capo della Polizia Bonnefoy e Laure Killing che interpreta il giudice Fontana.
In Francia la serie trasmessa da TF1 ha avuto un buon successo, tanto da aver dato seguito a una seconda stagione, composta ancora da otto episodi, dove sparisce la figura del detective Savigny, per far posto a quella di Melanie Rousseau, l’attrice Audrey Looten.
Come nella serie americana i due protagonisti esenti da qualsiasi effusione a carattere sentimentale, si gettano come mastini alla caccia dell’assassino di turno e non mollano la presa fino al raggiungimento del loro scopo. Cinici e in alcuni frangenti anche spietati, non esitano a metter su delle vere e proprie messinscene, dove l’uno fa la parte del comprensivo, in genere è Revel, mentre Savigny recita il ruolo della scettica, il tutto volto a far crollare il muro di omertà dietro il quale si cela l’indagato di turno.
La serie ci consente di venire a conoscenza delle differenze tra i procedimenti giudiziari francesi rispetto a quelli d’oltre oceano. Quelli dove per inteso se vuoi entrare in un appartamento devi essere in possesso del famoso mandato del giudice, mentre in Francia basta avere due testimoni sul posto.
Ogni puntata conserva la dinamica tipica degli episodi americani, senza mai far calare la tensione, sebbene a volte ci sembra eccessiva la teatralità di certi personaggi, fra cui il protagonista Perez, tipica della natura dei cugini d’oltralpe che eccedono spesso nella espressività dei volti e nei gesti.
A questo punto auguriamoci che a Dick Wolf, venga l’ispirazione per creare un poliziesco doc, da girare tra le vie di una città italiana, presumibilmente Roma, chissà che non ci stia già pensando.