Era il 1993 quando il pentito Carmine Schiavone parlava dei rifiuti tossici che arrivavano da tutta Europa per essere sotterrati in Campania. Il pentito ha parlato ancora una volta a Le Iene, intervistato da Nadia Toffa questa volta ha parlato di argomenti che fino allo scorso ottobre erano un segreto di Stato.
La situazione era talmente grave che lo Stato Italiano dal 1997 ha reso segrete tutte le informazioni a riguardo, Carmine Schiavone però di recente sta svelando alcuni dei siti tossici più pericolosi della Campania, la cosiddetta “terra dei fuochi” che sta facendo discutere. L’uomo è a conoscenza di moltissime informazioni e all’inviata di Italia 1 Nadia Toffa mostra tutti i siti in cui sono “seppelliti” i rifiuti, sopra i quali sono state costruite case. Migliaia di persone sono morte di tumore, molte altre sono attualmente malate o a rischio. Però parlando di quanto accaduto, Carmine Schiavone dichiara:
No, non mi posso pentire perché non l’ho fatto, mai, mai. Ma non l’avrei nemmeno permesso, perché io l’immondizia non la volevo in nessuna maniera. L’immondizia tossica eh, quella atomica e tossica. E quando io ho capito che non c’era più niente da fare, mi sono pentito, perché io sapevo, come gli ho detto, che questi facevano morire generazioni intere.
Schiavone racconta di essere stato contattato da un massone della P2 che gli ha chiesto di poter scaricare i rifiuti tossici nella zona di Casale, ma lui si era rifiutato. I tir partivano dalle aziende del Nord, da Milano, per scaricare nelle buche mentre era in costruzione l’autostrada di Caserta, Schiavone parla di 120 tir al giorno pieni di rifiuti tossici che poi venivano ricoperti di terra, là dove i contadini tutt’ora coltivano. Lui la definisce una situazione peggiore di Cernobyl:
In tutti questi anni il fatto grave è che hanno messo a tacere.
Lo Stato ha mantenuto questo segreto per non allarmare l’opinione pubblica, ma ormai l’argomento è venuto fuori e sta destando molto scalpore.
E come faranno le bonifiche? Tolgono l’acqua da sotto terra? Che faranno? Hanno una sola possibilità, perché i luoghi li sanno, li individuano, li chiudono, li recintano, dicono ai contadini “sopra o ci seminate legname, piante, alberi”, chiusi quei territori che non deve nemmeno crescere l’erba col diserbante sotto, addirittura nemmeno le pecore devono pascolare.
Le zone coinvolte da questi scarichi segnalate da Schiavone, sono davvero tante, vanno dal Lazio alla Campania e i dati sono davvero inquietanti. In alcune zone il nucleare è stato messo anche al di sotto delle falde acquifere che quindi sono certamente contaminate.
Nadia Toffa si è poi recata nelle zone di Casal di Principe in cui Schiavone ha segnalato gli scavi ed in molte ci sono campi di friarielli destinati alla vendita e case che crescono sopra i fusti radioattivi. La gente del posto è a conoscenza di quanto rivelato da Schiavone, in molti sono già malati, una donna dice:
Praticamente dovremmo scappare tutti da qua, almeno per i nostri figli.
Nonostante ci sia un documento del comune che vieta l’utilizzo dell’acqua dei pozzi, tutti ne fanno uso per lavarsi ed anche per mangiare. La popolazione sembra essere rassegnata e scoraggiata dalla situazione, nelle mani di uno Stato che per anni ha mantenuto un segreto gravissimo e che tutt’ora continua a non agire.