Oggi si è tenuta la conferenza stampa del Festival di Sanremo 2009. Presenti per l’occasione Paolo Bonolis, Luca Laurenti, Fabrizio Del Noce, Gianmarco Mazzi, Giampiero Raveggi.
Vediamo subito cosa hanno detto i protagonisti (fonte Ansa). Paolo Bonolis, che ha annunciato la presenza di Kevin Spacey sul palco dell’Ariston nella serata di giovedì ha spiegato il suo obiettivo:
Costruire un bel festival è l’obiettivo che mi ha consegnato la Rai. L’obiettivo è anche fare buoni ascolti. Io non posso lavorare sugli posso lavorare sul prodotto. Laddove gli ascolti arrivassero saremo tutti contenti.
Riguardo le polemiche di questi ultimi giorni sul suo compenso:
E’ una polemica sterile, messa in atto da persone che cercano di gettare ombre sulla luminosità del Festival. Parlano di compensi che sono simili a quelli degli altri anni, che riguardano il lavoro di un anno. E’ una polemica strumentale e quando è così l’obiettivo è unico: non pensiamo a quanto possa esserci di qualità ma pensiamo a questa cosa qui. Si chiama diversivo. Ci sono persone che si adoperano per il Festival e altre che adoperano il festival.
Tra le polemiche c’è quella sul compenso di Benigni che il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce cerca subito di smorzare spiegando che la Rai non ci rimetterà nulla.
Noi potremmo trasmettere tutte le ore dei suoi programmi anche per un mese di fila, non solo sulle reti Rai ma anche sulle altre piattaforme, come internet. Noi non ci rimettiamo assolutamente nulla. I diritti home video non sono sfruttabili se non c’e’ un accordo con la controparte. Benigni non ne era in possesso e non poteva raccogliere materiale su dvd, ma neanche la Rai poteva farlo. Si può pensare come si vuole, ma l’esattezza dei punti partenza e’ alla base della discussione, non il punto di arrivo.
Fabrizio Del Noce ha pure parlato delle polemiche sul compenso di Bonolis e sui costi del Festival:
Pretestuose e fuori luogo. Sono rimasto stupito perché se ripercorriamo gli anni precedenti, Panariello nel 2006, Baudo l’anno scorso, abbiamo avuto compensi che sono in linea, se non superiori, con quello di Bonolis. Non vedo nulla di strano nella vicenda. Gli accordi con il comune li abbiamo sottoscritti con costi invariati che si ripercuotono sul festival. Il Festival rimane un evento nazional-popolare ma anche un business: ci lavorano non meno di 2 mila persone. Tutto si riflette sul risultato del’azienda su questo festival. Bisogna parlare anche dell’impegno di Bonolis. Se uno pensa che e’ arrivato stamattina e va via sabato sera, sbaglia. Lavorare per un festival con la scelta degli ospiti, la responsabilità di far quadrare i conti, e’ un lavoro che richiede mesi. La prima riunione con lui la abbiamo fatta in giugno. Il tempo passa velocemente. Questo tipo di polemica mi sembra pretestuosa e fuori luogo. Allora apriamola a tutto il settore spettacolo. Non vedo parlare del compenso dei calciatori che sono inquadrati come lavoratori dipendenti. Qui sembra ci si accanisca su una situazione molto definibile senza tener conto del quadro generale. Quando e’ venuta la crisi abbiamo incominciato a pensare ai risparmi in generale sul prodotto. Tagli sul budget sia di Raiuno e Raifiction e anche sul Festival di Sanremo. Risparmio finale e’ di mezzo milione di euro rispetto all’anno scorso che non e’ una cifra da poco.
Le dichiarazioni del Direttore di Raiuno si concludono con un monito: o ci sono risultati quest’anno o si dichiara che l’evento è in crisi.
Altro: si scopre già oggi che la canzone di Mina sarà accompagnata da immagini (inedite?) offerte dalla stessa artista; anche il Coro Jubilate sarà presente al Festival nella serata di giovedì; Marco Carta e Dolcenera sono stati eletti i più belli del Festival; mercoledì sul palco dell’Ariston ci sarà la PFM a rendere omaggio, con Bocca di Rosa a De Andrè; Stefano Accorsi e Claudio Santamaria canteranno una canzone di Fabrizio de Andrè; aLuca Laurenti si dice contento di affrontare questa nuova avventura anche se negli scorsi anni non ha molto seguito il Festival e sottolinea che non è lui il Luca della canzone di Povia.
A proposito di Povia e della sua canzone Luca era gay, Paolo Bonolis dice:
La canzone di Povia non si schiera nè da una parte nè dall’altra ma racconta una storia ascoltata in treno: quella di una persona che parte omosessuale e diventa eterosessuale.
Da domani parte il cinquantanovesimo Festival e noi lo seguiremo in diretta live ogni giorno e lo commenteremo il giorno seguente sia per la qualità del prodotto televisivi, che per il look dei cantanti e degli ospiti con un appuntamento quotidiano di Scheletri dall’armadio. Rimanete con noi!