Lando Buzzanca continua ad essere un personaggio chiacchierato in queste ultime ore, da quando si è diffusa la voce di un presunto tentato suicidio, smentito però dal figlio e dal fratello, che parlano ancora di malore.
C’è chi sostiene che Lando Buzzanca si sia tagliato le vene dei polsi, ma i familiari smentiscono categoricamente e spiegano che si è trattato di un colpo di calore misto alla stanchezza del lavoro. L’attore in questi giorni si trovava sul set de Il Restauratore 2 insieme a Marco Falagusta, che ha parlato del collega spiegando che la notizia del suicidio è arrivata come un fulmine a ciel sereno, sul set Buzzanca era tranquillo e allegro come sempre.
Lando era contento dell’apporto alla sceneggiatura dato dal nuovo regista, Oldoini. Proprio ieri parlavamo di questo, della cura della scrittura di questa serie, dal punto di vista narrativo, più bella della prima e più ricca di colpi di scena. Martedì faceva battute, era il solito compagno di lavoro buontempone e allegro di sempre. Solo un po’ stanco, certo, ma grazie, sfido chiunque a lavorare tanto con questo caldo.
Quando si è diffusa la notizia del ricovero di Lando Buzzanca, si è parlato anche del fatto che fosse contrariato perché aveva proposto una sceneggiatura poi rifiutata e successivamente è stato detto che la sceneggiatura della fiction era stata modificata; di questo non ha fatto segreto nemmeno il figlio dell’attore, ma Falagusta ci tiene a dire:
Ci sono state revisioni di sceneggiatura nella norma, ma un fuoriclasse stento a credere che si possa lasciare impressionare da questo. Tra colleghi si parla. Con me non ha mai fatto cenno a questa cosa come problema. Poi non so quello che si puo’ dire tra le mura domestiche.
Nonostante l’assenza di Buzzanca, le riprese della fiction sono continuate ma Marco Falagusta racconta che c’era un’atmosfera diversa:
Abbiamo girato tutti piani in cui Lando non c’era. Eravamo tutti molto frastornati, dispiaciuti. Quando ti arriva una notizia di questa delicatezza, di cui non conosci i contorni e l’ambito, c’è un clima di smarrimento.
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