Polemiche contro la fiction mediaset “Pupetta Maresca”, interpretata da Manuela Arcuri e in onda questa sera su canale 5 in prima TV.
Paolo Siani, Lorenzo Clemente e Don Tonino Palmese impegnati sul fronte dell’antimafia (i primi due parenti di vittime innocenti della mafia, il giornalista Giancarlo Siani e la giornalista Silvia Ruotolo) intervistati da Repubblica hanno criticato la scelta di produrre e realizzare una fiction tv ispirata a Pupetta Maresca (dal sottotitolo l’amore e il coraggio, tanto per aggravare ancora di più la retorica), personaggio ambiguo e poco rappresentativo per parlare di eroi, d’amore e di coraggio.
Ancora una volta, le fiction tv pescano dalla realtà personaggi pieni di ombre e li restituiscono in piena finzione come eroi dei nostri tempi. In questo caso la fiction con Manuela Arcuri si ispira alla donna condannata per aver ucciso – incinta – il boss camorrista Antonio Esposito, colpevole d’aver ucciso a sua volta suo marito… altro boss Pasquale Simonetti. La stessa Pupetta Maresca è stata poi condannata per associazione mafiosa, truffa e frode.
Ma se produttori e sceneggiatori oggi non fanno che cercare nella realtà le storie da raccontare, non dovrebbero aver problemi (purtroppo) a trovarne di avvincenti tra tutte quelle delle vittime innocenti e dei veri eroi dell’antimafia (come Siani e Ruotolo per esempio). A che serve una fiction che favoleggia la realtà tanto da intitolarsi Pupetta Maresca, l’amore e il coraggio? A legittimare quale figura? E perché?