REPUTESCION – QUANTO VALI SUL WEB CON ANDREA SCANZI, OSPITE MACCIO CAPATONDA – Ha detto domenica Stefano Rodotà, ospite di Che tempo che fa: “Una volta si diceva: tu sei quello che dici di essere. Oggi si dice: “tu sei quello che Google dice che tu sei”. Si potrebbe riassumere così il senso di Reputescion – Quanto vali sul web, in onda ogni lunedì alle 22.30 su La3 (134 dtt, 143 Sky) e condotto dal giornalista Andrea Scanzi. Ospite della puntata di ieri è stato Maccio Capatonda.Sarà la sua eterna sicurezza, ma Andrea Scanzi, giornalista di punta de Il fatto quotidiano, sembra capace di fare tutto: a Piazzapulita è l’unico a entrare in sintonia con i giovani di Occupy Pd, ogniqualvolta viene chiamato in qualità di opinionista di Otto e mezzo riesce nell’impresa di svegliare dal torpore la conduttrice Lilli Gruber e il resto della compagnia con il suo mix infallibile di cinismo e ironia.
La sua sicurezza tuttavia può essere percepita di primo acchito come spocchia (io all’inizio avevo questa sensazione) ma in realtà credo che il suo atteggiamento sia un sintomo comprensibile da parte di chi indaga una situazione politica sempre uguale a se stessa.
E come conduttore Andrea Scanzi è una bella sorpresa: riprende lo stilema del presentatore con la cartelletta, una caratteristica che vede Victoria Cabello come unica superstite (gli altri ormai leggono il gobbo); ha una prossemica che ricorda Carlo Lucarelli, a causa di quel frequente gesticolare di mani che ha la funzione di segmentare ogni concetto. Non ha alcuna remora nel fare i nomi e cognomi, ha il dono di non conoscere l’imbarazzo. Forse nell’interazione con l’ospite di turno si rivela troppo freddo, ma non dimentichiamo che anche Maria de Filippi ha questo modo di rapportarsi con l’altro, con le dovute distinzioni. Minimalista ma suggestivo lo studio, una pedana circolare con un enorme abat-jour al centro su sfondo blu.
Ed è proprio dell’ospite di ieri che vorrei parlarvi: Reputescion – Quanto vali sul web ha accolto Maccio Capatonda (al secolo Marcello Macchia), fenomeno del web e ormai anche televisivo, dopo l’exploit di Mario, finito qualche giorno fa su Mtv. L’attore nella sua seconda – e a suo dire ultima – uscita televisiva non ha eliminato del tutto la sua timidezza, ma ha regalato dei momenti davvero esilaranti quando si è cimentato nelle imitazioni di Oscar Carogna, Ippolito Germer, addirittura il collega Rupert Sciamenna (a proposito, sapevate che si tratta di un signore in pensione dopo anni da addetto stampa presso l’Hotel Hilton?).
Il Macchia è risultato amato dal 96 per cento della Rete e disprezzato da un misero 4 per cento (a detestarlo ci sarebbe tra i pochi Pino Scotto, ma finora non esistono prove scientifiche del gradimento di un artista da parte del metallaro) e alla fine se l’è cavata con un indice di gradimento pari al 4.07, stando a quanto hanno calcolato l’Osservatorio Redds, il Ventura Research Institute e Reputation Manager, primo portale italiano che tratta l’ingegneria reputazionale, ovvero come vengono giudicati in rete personaggi di rilevanza pubblica o brand importanti.
Possibile che un programma così contemporaneo, un conduttore e giornalista del calibro di Andrea Scanzi e un attore fenomenale come Maccio Capatonda debbano essere confinati ai margini della generalista? Un triplo acquisto del genere sarebbe l’ideale per riaccendere Rai2.