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Barbara d’Urso a Le invasioni barbariche: tanto poi esce il nulla

BARBARA D’URSO A LE INVASIONI BARBARICHE – Chi l’avrebbe mai detto: l’ospitata di Barbara d’Urso a Le invasioni barbariche, il programma di interviste del mercoledì di La7 condotto da Daria Bignardi, si è rivelata un flop, o peggio, una caduta di stile per una trasmissione che ha sempre avuto una sua precisa linea editoriale.Non si tratta di essere prevenuti nei confronti del personaggio Barbara d’Urso, ma invitare una delle conduttrici più controverse su La7, una rete nemmeno troppo celatamente orientata a sinistra per il telespettatore avrebbe significato porle delle domande meno accomodanti rispetto ai quesiti di cortesia di Daria Bignardi, tra l’altro ribattezzata erroneamente dalla Bislacca come Katia. Questo colloquio mi ha ricordato il confronto Travaglio – Berlusconi, con il primo che dopo venti anni di attesa del nemico rinuncia a fargli delle domande nonostante abbia costruito gran parte della sua carriera sull’antiberlusconismo. Perchè Daria ha deposto le armi e ci ha regalato la peggiore intervista de Le invasioni barbariche di cui si abbia memoria?

Barbara d’Urso, la stakanovista dell’infotainment di Mediaset, la presentatrice più contestata dal web, la spacciatrice di cronaca nera, è stata intervistata da Daria Bignardi praticamente in merito alla sua ultima fatica letteraria, Ecco come faccio, nel quale racconta i suoi segreti di bellezza (?) derivanti da una rigida alimentazione a base di miglio “TRRRR” – intendeva il miglio tritato, ma stiamo parlando della stessa conduttrice che dichiara al suo pubblico: “Mi aiuto con il condizionale, ma se non fosse stato Parolisi a uccidere Melania?” – mappazzoni (Maria Carmela non è creatrice di neologismi televisivi, si limita a cavalcare l’onda come nel caso di MasterChef) e thè dell’Himalaya in caso di digiuno, che dichiara di effettuare ogni tre mesi.

Immancabile la frutta, tant’è vero che in studio, al povero assistente che le ha portato un bicchiere d’acqua, ha detto: “Vorrei  per favore una frutta“. Ma d’altronde, che danni può fare una presente in tv ogni pomeriggio dal lunedì alla domenica (sabato escluso)!

Ora, potrete capire l’imbarazzo nel quale rischiamo di annegare noi poveri blogger: stamattina francamente mi sarei aspettato di trovarmi a scrivere dei suoi rapporti con il Cavaliere, della crisi di Mediaset, del modo in cui si costruisce una puntata di Pomeriggio Cinque o di Domenica Live, invece ieri sera abbiamo semplicemente assistito a una marketta del suo quinto libro. A deluderci non è stata tanto Barbara d’Urso, quanto Daria Bignardi, che avrebbe potuto imbastire un’intervista molto più virale, se le domande si fossero rivelate ficcanti.

Ma questo colloquio almeno un dato ce lo ha fornito: la Bislacca non è la donna del popolo che vuol far credere. Quando ha affermato che i suoi alimenti sono alla portata (anche economica) di tutti, ha detto una grossa bugia. Come diceva Feuerbach,Noi siamo ciò che mangiamo“, ovvero il cibo influenza non solo il fisico ma anche la coscienza ed il modo di pensare. Scusate, ma ora devo proprio andare.  Al supermercato sotto casa c’è la confezione-famiglia del thè himalayano in offerta.

 

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