Un grande evento di portata internazionale, diventa inevitabilmente uno show. A partire da oggi, migliaia di telecamere saranno puntate sul comignolo, installato appositamente in questi giorni, al fine di documentare la tanto attesa fumata bianca, simbolo che i cardinali hanno raggiunto un accordo designando il successore di Benedetto XVI.
Rete 4 e il TG4, nella giornata di oggi, saranno in prima linea tutte le fasi del Conclave con lo speciale “La Grande Attesa”, per documentare tutti i momenti che segneranno l’elezione del 266° Papa della Chiesa Cattolica.
Al termine della cerimonia di inizio del Conclave (che durerà oltre un’ora), il TG4 continuerà a documentare l’evento con delle finestre straordinarie di un quarto d’ora, che inizieranno subito dopo l’emissione di ogni fumata:
Le fumate sono previste con le seguenti modalità:
ore 10:30 / 11:00: eventuale fumata bianca di metà mattino;
ore 12:00: fumata bianca o nera, dopo le due elezioni del mattino;
ore 17:30 / 18:00: eventuale fumata bianca di metà pomeriggio;
ore 19:00: fumata bianca o nera, dopo le due elezioni del pomeriggio;
Come abbiamo già avuto modo di dire, anche la Rai seguirà gli eventi con molto interesse, così come faranno gran parte delle televisioni di tutto il mondo.
In caso di fumata bianca, le varie edizioni del TG4 (ore 11:00, ore 14:00 e 18:55) rimarranno in onda fino al momento dell’ascesa del nuovo Papa, che si affaccerà sulla loggia centrale di San Pietro dopo 40/50 minuti. Nel caso (molto probabile) che il Conclave dovesse proseguire nei giorni successivi, Rete4 garantirà la medesima copertura, prolungando la messa in onda delle varie edizioni del telegiornale con approfondimenti e commenti.
I papabili successori di Ratzinger sono tantissimi: gli italiani più accreditati sono il cardinale di Milano Angelo Scola e il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Tuttavia, in seguito ai recenti scandali che hanno colpito la Chiesa Cattolica in Italia, pare che l’ipotesi di un Papa italiano sia poco plausibile. Si fa, invece, sempre più insistente l’ipotesi di un Papa nero, il ghanese Peter Appiah.