Natascha Kampusch confessa in tv di essere stata violentata dal suo rapitore. La ragazza austriaca segregata Wolfgang Priklopil dal 1996 al 2008, ospite della tv tedesca Ard, ha parlato della sua prigionia.
Natascha ha deciso di parlare delle violenze dopo che nel film 3096 giorni, in uscita questo fine settimana in Germania, vengono mostrate scene di violenza sessuale:
Il film è un modo per dire all’opinione pubblica che è andata così, adesso potete vederlo, ma poi lasciatemi in pace. Sono stata soggetta ad una pressione durata anni, una prigione intima, che mi ha impedito di liberarmi. Lui mi intimava di non guardare nessuno e mi diceva che avrebbe accoltellato o fatto di peggio a chiunque avesse tentato di aiutarmi.
In alcune deposizioni rese pubbliche, la Kampusch, affermava di aver dormito regolarmente con Prikopil e di aver avuto rapporti sessuali volontari con lui. Priklopil è morto sotto in treno mentre era inseguito dalla polizia. La ragazza ha rivelato di ricevere ogni giorno pressioni da ogni parte, in molti non credono al suo racconto:
Se Prikopil sarebbe stato chiaro che la vittima sono io, adesso si pensa che sia stata io a fare qualcosa al colpevole e mi tocca sopportarlo. Per me è una cosa molto dura da sopportare, poiché è come se venissi spinta ad emigrare all’estero oppure ad ammazzarmi.
Appena liberata Natascha aveva dichiarato:
Lui regolava la mia veglia spegnendo o accendendo la luce, decideva se privarmi del cibo o farmi mangiare, mi imponeva periodi di digiuno forzato, decideva le razioni di cibo, fissava la temperatura nella stanza. Decideva lui se avevo caldo o freddo. Mi ha tolto ogni controllo sul mio corpo, mi picchiava in continuazione. Dovevo accettare, a volte apparire sottomessa per sopravvivere, altre volte dovevo impormi e sembrare più forte di lui: non ho mai obbedito quando mi chiedeva di chiamarlo “padrone”.