Sanremo 2013 è iniziato ieri (cioè un paio d’ore fa) e finisce sabato 16 febbraio. C’è forse il rischio che sia una maratona? Ora c’è pure Toto Cotugno! Non è che abbiamo capito male? Sul palco dell’Ariston, due canzoni a cantante e la gara s’allunga. La Littizzetto l’aveva detto all’inizio: c’è rischio che sforiamo su Uno Mattina.
L’intervento di Crozza è stato più lungo del previsto a causa delle intemperanze di due urlatori del pubblico, che hanno creato le solite polemiche, portando la politica sul Palco dell’Ariston laddove si stava solo facendo satira. Ma se pure è sembrato lungo in sé, non ha niente a che vedere con l’intervento di Celentano dello scorso anno. Quelli sì che erano infiniti, c’era pure chi schiacciava un pisolino nel mentre.
Eppure Sanremo è cominciato in fretta. Il Nabucco di Verdi eseguito durante l’anteprima, chissà in quanti se lo sono perso. E poi l’entrata in carrozza di Luciana Litizetto, il suo monologo e via. Un cantante dopo l’altro. Solo che le canzoni erano due, televoto e proclamatori compresi. Non si finisce più. Stiamo scrivendo e manca ancora Chiara Galiazzo. In molti davanti alla tv riescono a restare svegli grazie a twitter e a facebook, commenti politicamente scorretti compresi. In tanti resistono per ragioni professionali. Ma chissà quanti – lo scopriremo domani con i dati auditel – hanno cambiato canale (la qualità delle canzoni di certo non aiutavano l’ascolto né la resistenza) oppure si sono addormentati sul divano, con la cena ancora tutta da digerire.