Carlo Freccero contro l’agente dei vip Lucio Presta. Il direttore di Rai 4, intervistato da Il Fatto nella querelle Presta-Grasso si è schierato a favore del critico del Corriere della sera. La querelle tra il marito di Paola Perego e Grasso si è inasprita in seguito al programma tv Superbrain – Le supermenti:
Non mi interessano gli insulti, ma il fatto che chi lavora in televisione si pretenda immune dal conflitto di interessi. Non si capisce come mai Report possa generare riprovazione con il caso di un primario che fa lavorare moglie e figli e nella querelle con Grasso-Presta gli interventi di chi lavora in tv siano tutti a suo favore. Il prodotto del conflitto di interessi è un paese allo sfacelo, ma nei palazzi del potere di tv si continua a far finta di nulla. Ammesso che stia sorgendo la Terza Repubblica, la tv generalista non l’ha ancora registrata.
Per Freccero, Grasso, ha avuto coraggio. Nonostante quest’ultimo abbia uno strapotere immeritato:
Grasso detiene potere, ma ha avuto il merito e il coraggio di svelare quel che nell’ambiente televisivo si dice da anni. Che l’agente Beppe Caschetto si divide tra le consulenze a LA7 e quelle a Mediaset orientando i palinsesti di entrambi e che l’omologo Presta lo imita tra RaiUno e Canale5. Sono gli eredi laici di Bibi Ballandi e Lele Mora. Hanno il loro posto e un ‘clan’ da mantenere. Ti vendono diamanti e, nel sacco, mettono anche pietre meno preziose. Normalmente la mercanzia è differenziata tra fasce pomeridiane, mattutine e notturne. Se ti chiami Presta sai che ciò che proponi andrà comunque in prima serata.
Il problema non è Presta in sè, ma il fatto che qualcuno gli permetta di fare ciò che vuole all’interno dei palinsesti. Sembra impossibile pensare che Paola Perego venga spinta all’inverosimile nonostante i suoi programmi non riscuotano il successo sperato… e invece.
CARLO FRECCERO HA COMPLETAMENTE RAGIONE SOLO CHI SI CHIAMA PRESTA VA IN TV