Oggi pomeriggio, alle 15.00, su La7d torna That’s Italia, il viaggio di Filippa Lagerback e Pino Strabioli che offre consigli e raccoglie spunti utili per disegnare un ritratto dell’Italia e degli italiani di oggi. Gli ospiti della puntata di oggi sono Kledi Kadiu e Vladimir Luxuria.
Pino, qual è il punto di forza della vostra trasmissione?
Il punto di forza è senza dubbio il divertimento. Io e Filippa, insieme, ci divertiamo davvero. E’ affascinante anche l’idea di vedere questa nostra “povera” Italia da due punti di vista: quello disincantato, il mio, che sono italiano fino al midollo, e quello di Filippa che mantiene sempre il suo occhio di straniera. Quindi questa nostra Italia che in tanti hanno cantato, descritto e scritto, forse ha ancora qualcosa da dire.
Ultimamente i programmi itineranti si sono sparsi a macchia d’olio nella nostra tv. Cosa contraddistingue il vostro programma dagli altri?
That’s Italia è solo in parte itinerante. Abbiamo anche un osservatorio fisso, il nostro studio. Quando vado in un luogo, vado ad incontrare un ospite che in quel momento si trova in quel posto. La città ci fa da scenografia e lì cerchiamo di sviluppare un tema legato agli italiani.
Che ritratto sta uscendo della nostra Italia?
La nostra Italia è grande nelle piccole cose e nelle piccole realtà, è un’Italia bellissima da vedere e raccontare. Questa parte, però, è soffocata dalla grande Italia, quella degli schifosi, dei vari Fiorito. Vogliamo sfatare alcuni luoghi comuni che ci riguardano.
L’Italia è il più bel paese del mondo?
(ride, ndr) Ma io penso proprio di si.
That’s Italia, per te, è un mezzo per conoscere l’Italia o molte cose le sapevi già?
Avendo fatto in passato il teatro itinerante, l’Italia le conoscevo già abbastanza. Però non facevo una tournèe teatrale da molto tempo e ho trovato un’Italia diversa, un’Italia cambiata.
E’ cambiata in peggio o in meglio?
In alcuni aspetti è cambiata in meglio: la tecnologia, l’innalzamento del livello culturale hanno fatto bene. Altre cose le abbiamo perse, ma questo è normale.
Com’è il tuo rapporto con Filippa?
Mi trovo benissimo con lei, ci divertiamo molto. E’ una donna intelligente, molto curiosa ed ha un grande talento. Stiamo diventando amici.
Entrambi sul vostro curriculum condividete un programma con Fabio Fazio. Tu hai iniziato in tv proprio con lui, su Tele Montecarlo. Che ricordo hai?
Ho un ricordo molto divertente di Fabio. Lui scriveva e conduceva il programma, io mi ero inventato un personaggio che parlava il dialetto umbro. Con lui si lavora molto bene a braccio, si punta sull’improvvisazione. E’ la persona con cui mi sono trovato maggiormente a mio agio.
E’ la persona giusta per Sanremo?
Certo. Sanremo va svecchiato. Fabio porta contenuto, porta presenze importanti. Dà un senso a tutto quello che fa. Ce ne fossero di Fazio…
Da due anni sei approdato a La7. E’ un’isola felice come in molti la descrivono?
La7 è un bel posto in cui lavorare. Ho collaborato e collaboro da molti anni con la Rai, e anche lì mi trovo molto bene. Dove ti fanno lavorare libero, hai la sensazione di essere in un’isola felice. Paolo Ruffini (attuale direttore di La7, ndr), con cui ho avuto la fortuna di lavorare sia a Rai3 che a La7, è uno che non censura e ti lascia libero.
Cosa ti piace dell’attuale tv?
La guardo poco, ho poco tempo. Però guardo volentieri Geppi Cucciari che mi piace molto, Fabio Fazio, Simona Ventura di cui mi piace il suo modo di fare tv…Poi ci sono le cose proprio brutte come il Grande Fratello e l’Isola dei famosi.
Pechino Express rappresenta davvero un nuovo modo di fare tv?
A me piace vedere certi paesaggi scorrere dietro i concorrenti, è un documentario animato. E’ importante rendere popolare una cosa che viene pensata come pallosa: un documentario sull’India risulterebbe noioso, ma con la Izzo ed il figlio diventa divertente.