Impegnati in una missione umanitaria in Sudan, per una nuova trasmissione Rai dal titolo Mission, il giornalista Michele Cucuzza e l’attrice Barbara De Rossi, in una serie di dichiarazioni rilasciate a Libero, hanno smentito il fatto di essere stati in pericolo di vita.
Queste sono le loro dichiarazioni:
Siamo sempre stati bene, non siamo mai stati in Congo ma in un campo profughi del Sud Sudan che si trova ad una ventina di chilometri dal confine con il Congo. Lavoriamo come cooperanti per Intersos, organizzazione umanitaria che opera in tutto il mondo, diamo una mano concreta, l’acqua, le capanne, spieghiamo i diritti delle donne. Sono zone dilaniate dalla guerra civile, una situazione più che drammatica.
La De Rossi e Cucuzza, poi, svelano ciò che è successo dopo che è scattato l’allarme ebola:
Succedono due cose. Viene chiusa la frontiera tra il Congo e il Sud Sudan per evitare il passaggio di persone ammalate. Poi, ed è la cosa che ha probabilmente ha fatto scattare l’equivoco e la diffusione di notizie inesatte, gli amici della cooperazione in accordo con le autorità hanno deciso che non era il caso che continuassimo a dormire al campo. Ci hanno quindi trasferito in una città a mezz’ora d’auto. Andiamo avanti a fare il nostro lavoro di cooperanti dal mattino al pomeriggio. Semplicemente ci atteniamo al protocollo.
La lavorazione della trasmissione, di conseguenza, non ha subito intoppi ed è andata avanti regolarmente.
Barbara De Rossi, che rientrerà in Italia insieme a Michele Cucuzza tra qualche giorno, afferma che qualche momento di difficoltà comunque c’è stato:
Sì, un po’ di tensione c’è stata, visto che non facciamo questo mestiere da lungo tempo. Abbiamo avvisato la Farnesina e Medici senza Frontiere. Non corro pericolo, è molto più preoccupante la malaria e altri disagi presenti sul campo rifugiati dove lavoro… E’ un’esperienza bellissima ma durissima.
La puntata pilota di Mission andrà in onda prossimamente.
Photo Credits | Getty Images
“Siamo sempre stati bene”… peccato, speravo il contrario così l’avrebbero finita con sti reality con morti di fama in cerca di un rilancio.