Natascha Lusenti, la 40enne conduttrice di In Onda, tutti i giorni alle 20.30 su La 7, è stata intervistata dal quotidiano La Stampa. In questa occasione la giornalista nata a Bienne, nella Svizzera francese, ha raccontato le sue origini:
Mio papà è di Reggio Emilia, mia mamma è della Svizzera italiana. I nonni lombardi. In questo caos, io sono cresciuta a Lugano, mio papà faceva il calciatore lì. Affascinata dall’Italia non vedevo l’ora di andarci. L’università è stata l’occasione: Lettere moderne con indirizzo cinema a Pavia, mai fatta la tesi. Intanto mi divertivo a posare per delle foto a Milano, lo dico sempre che non ho mai fatto la modella ma lo scrivono lo stesso. La verità è che non mi prendevano ai casting. Non ero mai abbastanza magra. Ma mi è rimasta qualche bella foto.
La Lusenti che si definisce come giornalista “un buon cane da tartufo” ha proseguito ripercorrendo la sua formazione professionale:
In Svizzera collaboravo con un mensile di economia e quando Enrico Deaglio ha fondato a Milano il settimanale Diario sono andata al colloquio. Sono rimasta tre anni. Poi ho lasciato e per amore sono andata a Roma. Ho lavorato con Santoro. Quando ho saputo che tornava in Rai con Sciuscià sono andata al colloquio con lui e Ruotolo. Avevo 29 anni, gli dissi che ero appassionata di cinema e di montaggio. Dopo un mese e partii come inviatina. Poi ci fu l’editto bulgaro e iniziò un andirivieni tra la conduzione di Atlantide su La 7 e di nuovo Santoro.
La giornalista non ha nascosto che le farebbe piacere tornare a lavorare con il suo mentore.
Come Santoro la tv non la fa nessuno. Sono contenta che ora arrivi a La 7, dove già c’è Mentana e mi piacerebbe tornare a lavorare con lui. In Rai non c’era storia perché resta per i politici un mezzo di formazione del consenso.
Su Bruno Vespa il giudizio non è il medesimo:
Diciamo che è diverso dalle persone citate fin ora e non trovo giusto che la Rai non faccia di tutto per avere Santoro o Saviano, non conceda spazio a giovani giornalisti e metta in discussione trasmissioni come Report.
Sul programma con Prodi, mandato in onda qualche stagione fa da La7 la Lusenti ha precisato:
Abbiamo fatto una tv didascalica ma non noiosa. La gente ha fame di economia spiegata bene.
Infine su Filippo Facci, suo compagno di conduzione a In onda, con il quale il rapporto davanti alla telecamere non è mai sembrato ottimo, la conduttrice si concede alla diplomazia:
Non l’avevo mai visto prima. Pensavo fosse incazzoso. Ora penso che è anche simpatico.