A Famiglia Cristiana, Massimo Giletti ha illustrato il proprio punto di vista sulla nuova (si fa per dire) Rai che, di fronte al nomadismo del pubblico, si difende puntando sull‘usato garantito per la prossima stagione tv:
E’ chiaro che in un momento di difficoltà si tende a puntare su prodotti che già funzionano. Pero’ c’è il rischio di entrare in una spirale di scarsa creatività da cui poi è difficile uscire. La Rai è come sempre specchio del Paese, dove abbiamo una classe politica che non si rinnova da decenni.
Il popolare giornalista de L’Arena ha qualche piccola riserva sulla scelta di Anna Maria Tarantola (presidente) e Luigi Gubitosi (direttore generale) come nuove guide della tv di Stato:
In generale, preferisco avere a che fare con persone che conoscono bene l’azienda. Non ho mai capito, per esempio, perché si nominino alla direzione dei tg giornalisti provenienti dall’esterno. Io faccio un’enorme fatica a tenere la mia squadra perché sono ragazzi che lavorano tantissimo ma hanno poco riconoscimento, mentre c’è gente che pur realizzando programmi di scarso successo, ottiene di più. Forse in questo momento solo chi arriva dall’esterno puo’ avere quella libertà che consente di premiare chi merita e mandare a casa chi non produce.
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