Nonostante i toni cupi che da qualche tempo accompagnano la cosiddetta tv generalista sia in termini di audience sia per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria, è proprio quest’ultimo dato quello che risalta di più nelle statistiche pubblicate di recente da Nielsen Media Research, circa gli investimenti delle aziende durante il primo mese del 2008.
Nel comparto televisivo la pubblicità o meglio i soldi spesi in questo determinato settore dei media, ha subito un’impennata del 5,2%. Su una raccolta complessiva di 604,26 milioni di euro che diventano 619,5 con le tv satellitari, ben 360,4 milioni sono stati investiti in spot televisivi.
Alla faccia della crisi pare proprio che la tv convenzionale sia ancora una colonna portante, quando si tratta di promuovere un determinato prodotto, a scapito di quei canali alternativi come internet che sembra abbiano perso parecchio dell’appeal iniziale che tanto interesse aveva suscitato in passato negli investitori.
In poche parole le aziende che investono in pubblicità sono tornate a battere i canali tradizionali considerandoli più sicuri. In un periodo di congiunture economiche non proprio favorevoli, si sceglie il certo piuttosto che sperimentare.
Quanto alla ripartizione di questa ricca torta fra le varie aziende televisive, ci sembra ormai scontato dover segnalare che è Mediaset a fare la parte del leone. Già in passato avevamo segnalato in un nostro articolo come la società del Biscione, goda di un primato incontrastato nel settore, dovuto alle indubbie capacità organizzative dell’azienda e in particolare delle concessionaria Publitalia ’80, ma anche ai vuoti legislativi in materia che di fatto consentono alle strutture più forti di fare il bello e il cattivo tempo.
E cosi Mediaset a gennaio si è aggiudicata ben 229,6 milioni di introiti pubblicitari, in percentuale il 63,7 % del totale nel settore televisivo e il 38% del dato complessivo. Una cifra enorme che ha consentito a Publitalia ‘80 di doppiare la concorrente Sipra, quella della Rai per intenderci, capace di garantire alla propria azienda introiti per “soli” 113,79 milioni.
Come ormai avviene da diversi anni a questa parte ai più “piccoli” restano solo le briciole della torta, con La7 che segna ricavi per 8,84 milioni e Mtv sempre dello stesso gruppo Telecom Italia Media, con introiti pubblicitari in calo del 13,3% per un ammontare di 6,77 milioni, un peccato per una delle realtà italiane più fresche e innovative, come All Music del Gruppo Espresso ferma a ricavi per soli 1,41 milioni. Quanto a Sky l’azienda in gennaio ha guadagnato 7,2 milioni di euro in spot.
Al di là delle cifre, le considerazioni di merito ci portano a dire che se da un lato la televisione pare godere di ottima salute, dall’altro gli scenari appaiono sempre gli stessi, lasciando poco spazio in un immediato futuro a nuovi eventuali soggetti che volessero dire la loro in un settore nevralgico della nostra economia.