Continua la polemica a distanza tra la Rai e Adriano Celentano. Stavolta a far riaccendere lo scontro è stata il direttore generale Lorenza Leidurante l’audizione in Commissione di Vigilanza. Per la Lei:
Certe affermazioni fatte da Celentano durante il festival di Sanremo sono state un sermone inopportuno e inutile.
Sebbene abbia sottolineato che “quest’anno gli introiti pubblicitari di Sanremo sono stati superiori alla precedente edizione (per vie ufficiose si parla di un +7% rispetto all’anno scorso, Ndr), la Lei ha aggiunto:
Questa é la prima volta che c’é un artista di questo calibro che accetta l’inserimento della clausola del codice etico. L’esame commissione etica è ancora in corso.
La risposta del Clan non si è fatta attendere:
Lo stesso dg considerava, sin dal primo momento della trattativa, ‘inutile e inopportuna’ la stessa presenza di Celentano al Festival, come è stato poi dimostrato con le azioni che lo stesso dg ha messo e sta mettendo in atto, stravagante e comica è la ricostruzione che sembra considerare deplorevole la partecipazione di Celentano al Festival e meritevole l’aumento degli introiti pubblicitari, facendo intendere che si tratti di due aspetti non collegati tra loro. Riteniamo comunque tale comportamento molto grave e lesivo.
In merito alla clausola del codice etico, le parole del Clan sembrano puntualissime:
Che sia la prima volta che ‘un artista di calibro’ abbia firmato ci sorprende visto che nel corso della trattativa con la Rai per la partecipazione di Celentano a Sanremo ci era stato assicurato che anche altri artisti importanti lo avevano firmato. In ogni caso ci chiediamo a cosa serva un codice etico se non lo firma nessuno. Probabilmente non lo rispetta nessuno, a cominciare dalla Rai e di questo, nell’ambito della nostra trattativa, ne abbiamo avuto una riprova.
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