Qn ha fatto i conti in tasca alla tv di Stato mettendo in evidenza gli stipendi d’oro che gravano particolarmente sulle finanze Rai degli ultimi anni. Il servizio pubblico ha 11.402 dipendenti, di cui 1675 giornalisti. Il costo del personale ammonta a circa 900 milioni di euro l’anno ed evitabilmente potrebbe essere senz’altro tagliato per tentare di pareggiare almeno il bilancio interno.
Uno scenario allarmante se si pensa che, Augusto Minzolini, ormai ex responsabile del Tg1 ed esiliato di lusso verso New York, continuerà a percepire 550mila euro l’anno fino alla pensione perché assunto come caporedattore con funzioni di direttore. Il collega del Tg2 Marcello Masi costa meno di 300mila euro l’anno mentre Bianca Berlinguer, direttore del Tg3, non arriva ai 200.
Il quotidiano denuncia, inoltre, l’esistenza di una casta d’intoccabili ossia quelli che costano moltissimo, ma confezionano un prodotto al di sotto della media di rete in termini d’ascolto. Giuliano Ferrara percepisce un milione e mezzo di euro l’anno anche per Qui Radio Londra che, nelle ultime settimane, si attesta attorno al 16 – 17% di share. Discorso analogo per Vittorio Sgarbi che continua ad essere pagato dalla Rai (700mila euro l’anno).
Ed infine, la categoria dei “panchinari” (quelli pagati per non lavorare). Pippo Baudo, orfano di programmi, ha un contratto in esclusiva dal valore di un milione di euro circa l’anno mentre Maurizio Costanzo, confinato in orari impossibili, deve accontentarsi (si fa per dire) di appena 600mila euro.
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