Michele Santoro sarebbe furioso per il calo netto di ascolti registrati in occasione della puntata di Servizio Pubblico di giovedì scorso. E Sky si scaglia contro l’Auditel, la società che fornisce i dati di ascolto dei programmi televisivi. Infatti, per tre venerdì di seguito Auditel ha sfornato in ritardo gli ascolti del giovedì, la sera in cui va in onda Servizio Pubblico (e X Factor). Il programma di Santoro, come noto, viene trasmesso sul satellite, su un network di tv locali e sul web.
Dunque dopo il dato fornito da Auditel, secondo cui gli spettatori del talk di Santoro giovedì sono stati 1 milione 164mila, 4.99% di share (al debutto erano 2 milioni 838mila, share 12%), Sky ha preso atto “con rammarico” dei ripetuti ritardi ed ha emesso il suo verdetto:
Il sistema appare ormai inadeguato alle reali esigenze del mercato.
Registriamo una serie di dichiarazioni e di repliche in merito. Roberto Rao, capogruppo Udc in Vigilanza condivide:
Un consorzio serio e credibile aveva il dovere di intervenire tempestivamente dopo il primo episodio, senza permettere il ripetersi dello stesso disguido per tre volte.
Per Walter Pancini, direttore generale di Auditel, invece i ritardi nel fornire i dati sono “fisiologici“, e anzi sono legati “proprio alla raffinatezza tecnologica del sistema“:
I tempi che servono a chi pianifica gli investimenti non sono fulminanti, gli sponsor hanno bisogno di dati veri.
Secondo Pancini così la causa del crollo degli ascolti di Servizio Pubblico è da ricercare nel ponte festivo:
L’8 dicembre complessivamente la platea tv di prime time è calata di oltre tre milioni.
Di tutt’altra opinione, Andrea Scrosati, vicepresidente Programmi Sky:
Oggi il mercato tv si sta evolvendo a una velocità tale che è necessario fermarsi un momento e riflettere sul sistema di rilevazione dei dati
Secondo Scrosati infatti le innovazioni di Sky, “come l’ascolto differito tramite il MySky“, non vengono intercettate, né “l’ingresso di nuovi operatori come la Apple Tv, o le tv connesse con Internet come quelle Samsung, Sony, Lg, nuovi strumenti che permettono modalità di visione sino a ieri impensabili e che necessitano di un sistema di rilevazione efficace e davvero digitale“.
Giancarlo Leone, consigliere di amministrazione Auditel in quota Rai, pur non escludendo l’apertura di un tavolo di discussione presso l’Autorità di garanzia per le comunicazioni, dichiara:
Ritengo che il sistema Auditel funzioni. Ma laddove ci fossero dei dubbi, sarebbe bene parlarne nelle sedi opportune. Come il comitato tecnico, a cui partecipano tutti i principali soggetti televisivi, compreso Sky.
Infine, Scrosati chiude con una riflessione:
Oggi c’è il rischio che i dati Auditel decretino che un programma sia considerato un flop quando magari lo stesso programma su YouTube o in differita fa oltre 1 milione di visualizzazioni. La domanda che dobbiamo farci è “cos’è davvero un flop?” e soprattutto “chi ha pensato e realizzato un programma simile ha davvero sbagliato oppure magari è più in sintonia con una nuova Italia digitale di molti altri?
Il problema che quest’anno è un bel mattone non viene via fluido come ballarò e la gente si stufa dopo un pò…