Il 7 agosto del 1990 in un condominio del quartiere Prati, a Roma, in Via Poma 2, al terzo piano, nell’ufficio dell’Aiag, Simonetta Cesaroni veniva assassinata con 29 colpi inferti da un arma a doppio taglio. Oggi, a 21 anni di distanza, la III corte d’Assise di Roma ha condannato Raniero Busco, il fidanzato della ragazza allora ventunenne, a 24 anni di carcere e al pagamento delle spese processuali. Ma inquirenti, criminologi, giornalisti, pm e giudici aspettano con ansia il risultato della corte d’Appello perché convinti che le prove siano insufficienti ad inchiodare l’uomo.
Il delitto di Poma, in onda stasera alle 21.10 su Canale 5 per la regia di Roberto Faenza, é il racconto romanzato di quei fatti. Le vicende, le testimonianze, le verità e le bugie che in questi anni hanno riempito le aule dei tribunali, i giornali, i programmi televisivi. E chi prova a districarsi in questa matassa ingarbugliata è un umile ispettore capo della polizia di Roma interpretato da Silvio Orlando. Un signor nessuno, un uomo che non ha mai fatto carriera grazie al suo carattere un po’ burbero e soprattutto poco incline alle piaggerie.
Montella sarà affiancato dall’ispettore Chillemi (Michele Alhaique), mentre Massimo Popolizio sarà il commissario Del Frate, ispirato all’allora capo della squadra mobile Nicola Cavaliere. Fabrizio Traversa vestirà i panni di Raniero Busco, Giorgio Colangeli interpreterà Pietrino Vanacore, Luca Cimma sarà Federico Valle, Imma Piro ed Alessio Caruso daranno il volto ai i genitori di Simonetta (Astrid Meloni). Giulia Bevilacqua, nel ruolo della sorella, offrirà un punto di vista inedito della ragazza uccisa attraverso ricostruzioni personali dell’iter giudiziario.