Il verdetto tv di questi ultimi tempi è stato netto e insindacabile: la musica sul piccolo schermo non ha più l’ascendente che una volta caratterizzava trasmissioni come il Festival di Sanremo, capace di calamitare l’attenzione dei media al punto da lasciare ai contendenti davvero poche briciole di audience. Lo stesso Festivalbar per anni vera icona dei successi da spiaggia, quest’anno potrebbe non andare in onda se non a settembre in una probabilmente scarna, nonché incolore, edizione ridotta.
La crisi delle trasmissioni a sfondo musicale è uno specchio dei tempi, ormai i fruitori di musica hanno abbandonato la tv per concentrarsi sulle proposte offerte dalla rete dove è facile reperire contenuti in qualsiasi momento e formato, video o audio. Sarà forse per questo che una trasmissione come Scalo 76 in onda su Raidue ogni sabato dalle 14 alle 17, si è attrezzata con un sito su Myspace, notoriamente uno dei principali strumenti di promozione artistica utilizzato anche da nomi di una certa fama.
Il programma firmato da Marco Giusti, Alexio Biacchi, Eddi Berni, Francesco Foppoli e Carlo Bertotti, con la regia di Francesco D’Argenzio, va in onda dal nuovo Centro di Produzione Tv Rai di via Mecenate 76 a Milano, da cui il nome che si ispira al numero civico dello stabile e si snoda nel corso del sabato pomeriggio tra musica dal vivo, classifiche, interviste, non solo nel campo della musica ma anche del cinema e costume.
Fortemente voluto da Antonio Marano, direttore di Raidue, Scalo 76 nei propositi degli autori nonché del responsabile di rete, avrebbe dovuto fungere da contraltare allo strapotere di Amici di Maria De Filippi, vero dominatore di ascolti del sabato pomeriggio, ma di fatto da dicembre, quando la trasmissione ha preso il via, il bottino è stato davvero magro con un audience poco superiore al milione di telespettatori contro gli abbondanti quattro della concorrenza.
E si che il programma di frecce al proprio arco ne ha diverse: innanzitutto la diretta, che da un certo non so che alle performance live degli artisti in studio, dal cui repertorio la trasmissione attinge a piene mani, poi i presentatori che danno l’idea di mettercela tutta a partire da Daniele Bossari, reduce da diversi insuccessi in casa Mediaset e ora giunto in Rai con chiari propositi di rivalsa, poi Maddalena Corvaglia, l’ex velina si danna l’anima ma non riesce proprio a calarsi nel ruolo di conduttrice, ogni annuncio trasuda di precostituito rendendola poco spontanea.
Per terminare Paola Maugeri, grande professionista del settore, ma proprio per questo con quella leggera aria di supponenza che fa a botte col concetto di simpatia. Alla fine la più naturale risulta essere Lucilla Agosti, inviata ogni settimana sul luogo deputato ad ospitare il concerto di un artista celebre. Per lei un ruolo un po’ defilato, mentre noi la vedremmo volentieri al posto della Corvaglia.
Questa ultima isola felice della musicalità catodica, oltre alle frequenti finestre sul reality di rete X-Factor, si trasforma essa stessa in trampolino di lancio per artisti emergenti, grazie a Contest 76, la possibilità data a chi vuol farsi notare in campo musicale di scaricare sul sito della trasmissione un proprio video, tra i quali verrà scelto il fortunato/a che potrà esibirsi live nell’ultima puntata del 31 maggio.